Primo bambino positivo al Covid in un asilo nido della provincia. Come riporta il corriere.it, a soli sei giorni dalla riapertura delle scuole dell’infanzia in Trentino, con l’avvio martedì scorso dell’attività didattica per i piccoli dai 6 mesi ai tre anni, si è verificato il primo (temutissimo) caso di coronavirus in un bambino che frequenta la scuola «Il Bucaneve» di Pergine Valsugana, gestito dalla cooperativa Città Futura.
Sembra difficile che il piccolo di due anni abbia contratto il virus in soli quattro giorni di frequentazione della struttura — a norma rispetto a tutte le regole e restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria come sottolineato più volte dalla coordinatrice Elisabetta Libardi — da martedì a venerdì, ma saranno gli accertamenti da parte dell’Azienda sanitaria ad approfondire le cause del contagio.
Intanto, dovranno essere sottoposti a tampone e rimanere in quarantena per 14 giorni, oltre al bambino, anche i piccoli della sezione, altri sei bambini, oltre alle due educatrici che erano a stretto contatto con il piccolo.
Sconcertata la coordinatrice dell’asilo impegnata a gestire l’emergenza contattando uno per uno i genitori degli altri bambini rassicurandoli e confermando l’apertura della scuola (a parte oggi per la festa del patrono).
«Quando ha iniziato l’asilo martedì il bambino stava bene e ha proseguito fino a venerdì senza problemi, poi nel fine settimana non è stato bene, così i genitori hanno fatto accertamenti in ospedale sottoponendolo al tampone ed è risultato positivo».
Un fulmine a ciel sereno per la struttura di via Dolomiti, già attiva in estate, da metà giugno a fine luglio, senza problemi.
«Speravamo fosse un buon segnale», prosegue Libardi, che taglia corto sui dettagli del piccolo contagiato e si preoccupa della gestione degli altri genitori e bambini.
«Siamo stati i primi purtroppo», dice rattristata. Ma assicura: «La scuola resta aperta, è chiusa solo la sezione del bambino: siamo in regola con i dispositivi e i distanziamenti previsti e siamo in costante contatto con l’Azienda sanitaria».
Fonte: ilroma.net