“Coronavirus bufala, quelle morti sono false”. Arriva la denuncia per la complottista

27 Aprile 2020 - 20:18

“Coronavirus bufala, quelle morti sono false”. Arriva la denuncia per la complottista

“Coronavirus bufala, quelle morti sono false”. Arriva la denuncia per la complottista
Su vari social network, e anche in alcune trasmissioni in streaming sul web, aveva ribadito a più riprese di ritenere assolutamente false le voci sull’impennata di morti a Bergamo per il coronavirus.

Una donna, che aveva definito il Sars-CoV-2 «una bufala voluta dal Governo per controllarci e tenerci in casa», è stata però denunciata dal Comune di Bergamo.

«Nessuno dice che a Bergamo e a Brescia c’era stato il record di vaccinazioni per l’influenza stagionale, questa è un’emergenza inventata a tavolino dal Governo per controllarci e costringerci prima a rimanere in casa e poi a sottoporci ad un vaccino» – aveva continuato Pam Morrigan nell’intervista al canale in streaming TViVO.

«Si è parlato di 400 decessi al giorno, a quest’ora, solo a Bergamo, sarebbe sparita gran parte della popolazione. Invece, il numero di decessi è rimasto nella media degli scorsi anni e infatti i miei colleghi non hanno mai avuto problemi di disponibilità di bare come invece è stato raccontato».

Il filmato, pubblicato sul canale streaming, è stato successivamente rimosso (ma qualcuno lo ha salvato e ripubblicato) e anche gli account di Pam Morrigan sui social network sono stati disattivati.

Le parole di questa complottista hanno ferito, ancora una volta, una provincia che in questi ultimi mesi ha dovuto subire la perdita dei propri cari, senza neanche la possibilità di star loro accanto negli ultimi giorni di vita e di dare un ultimo saluto.

Per questo motivo, il Comune di Bergamo ha deciso di denunciare la donna per diffamazione: «Queste affermazioni false, oltre a ledere l’immagine della città, sono un oltraggio a tutti i cittadini. Le agenzie funebri hanno sempre lavorato tutte durante l’emergenza Covid, cercando di svolgere al meglio la loro professione e lo hanno fatto anche rischiando il contagio.

I camion dell’esercito sono stati utilizzati per riuscire a trasportare l’ingente numero di bare, il cimitero di Bergamo era diventato anche il punto di raccolta dei defunti di una buona parte dei comuni dell’hinterland, e lo si è fatto anche per non dover addebitare alle famiglie dei defunti il costo di trasporto in forni crematori al di fuori della Regione».
Fonte: Leggo.it