Cori razzisti, il presidente Infantino: “va data sconfitta a tavolino”

21 Gennaio 2024 - 16:35

Cori razzisti, il presidente Infantino: “va data sconfitta a tavolino”

Non si calmano gli animi dopo la partita di Serie A, Udinese-Milan, andata in scena ieri sera. Vergognoso ciò che è accaduto nella curva dell’Udinese da parte di alcuni tifosi che durante il primo tempo della partita hanno rivolto alcuni cori razzisti nei confronti del portiere del Milan, Mike Maignan.

Pertanto, l’arbitro Maresca ha deciso di sospendere la partita, in ossequio al cambio di regolamento del 2019 che prevede proprio la sospensione della gara in caso di fattispecie di questo tipo. Inoltre, i giocatori del Milan hanno deciso, richiamati dal capitano Theo Hernández, di ritirarsi momentaneamente negli spogliatoi in segno di protesta. La partita è poi proseguita normalmente con la formazione ospite che ha trionfato per 3-2.

Ma a parlare è stato anche il presidente della FIFA Gianni Infantino, che ha pubblicato una dichiarazione in cui sostiene la necessità di un cambiamento. La proposta del presidente è quella di assegnare anche la sconfitta a tavolino della squadra i cui tifosi eseguano cori razzisti o altri gesti discriminatori. Queste le parole: “Gli eventi di sabato a Udine e Sheffield sono assolutamente ripugnanti e del tutto inaccettabili. Non c’è posto per il razzismo né per altre forme di discriminazione, nel calcio così come nella società”.
Poi ancora: “Oltre alla procedura a tre fasi (sospensione della partita, seconda interruzione della partita, partita annullata), va comminata la sconfitta a tavolino per le squadre i cui tifosi si siano resi protagonisti di atti di natura razzista – provocando così l’annullamento della partita -, così come vanno attuati divieti di accesso agli stadi di tutto il mondo e portate avanti accuse penali nei confronti di chi compie atti razzisti.”

In merito si è espresso anche il Ministro dello Sport e i Giovani, Andrea Abodi, pubblicando su Twitter: “Il mio, il nostro NO AL RAZZISMO non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle, non riguarda una religione o un popolo o una città : vale sempre e ovunque! Come il RISPETTO: sempre e ovunque! E chi sbaglia ne deve rispondere. Le nostre scuse a Mike Maignan!”.

Fonte: Fanpage.it

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