È il secondo giorno di conflitto del nuovo fronte tra Israele e Iran, sorto nella notte tra il 12 e il 13 giugno dopo i bombardamenti israeliani su Teheran.
Dopo gli attacchi israeliani e la risposta iraniana di poche ore fa è iniziato un giro di consultazioni e colloqui che hanno coinvolto molti esponenti mondiali.
L’UE, nella persona della Rappresentante della Politica Estera, Kaja Kallas ha lanciato un appello: “Ho parlato con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. Il rischio di un’ulteriore escalation nella regione è pericolosamente alto. La diplomazia deve prevalere. L’UE è sempre stata chiara: non si deve permettere all’Iran di acquisire un’arma nucleare. Solo la diplomazia può portare a una soluzione duratura. L’UE è pronta a sostenerla”.
Intanto in Italia è attivo il Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani che ha affermato: “Sull’arma atomica Teheran ha superato la linea rossa”, sinonimo della criticità della situazione in corso.
La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha invece avviato un giro di consultazioni insieme al Presidente statunitense Donald Trump. La strada da percorrere sarà quella della diplomazia, consci del ruolo fondamentale degli Stati Uniti al tavolo dei negoziati con i rappresentanti del governo dell’Ayatollah.
È arrivato anche l’appello di Papa Leone XIV: “Giungono notizie che destano molta preoccupazione. Si è gravemente deteriorata la situazione in Iran e in Israele. In un momento così delicato desidero rinnovare con forza un appello alla responsabilità e alla ragione”.
Fonte: tgcom24