Diletta Miatello, ex vigilessa di Asolo, è stata condannata a 28 anni di carcere. Il 27 dicembre 2022, aggredì i genitori nella loro casa a San Martino di Lupari. La madre, Maria Angela Sarto, morì sul colpo. Suo padre, Giorgio, morì dopo due mesi di sofferenze in una casa di cura.
Chiara, sorella di Diletta, scoprì i corpi e diede subito l’allarme. La tragedia scosse profondamente la comunità locale. Il processo contro Diletta iniziò subito dopo.
Il pubblico ministero Marco Brusegan chiese l’ergastolo per l’ex vigilessa. Tuttavia, la corte stabilì una pena inferiore. Diletta negò sempre di essere la responsabile dell’aggressione, nonostante avesse ammesso di avere un rapporto difficile con i genitori.
Durante il processo, Diletta si paragonò a Cenerentola. Dichiarò di sentirsi sfruttata dai genitori per i lavori domestici. Nonostante le sue affermazioni, la perizia psichiatrica concluse che fosse capace di intendere e di volere. Aveva però un disturbo paranoide della personalità.
La testimonianza della badante dei due anziani fu cruciale. La donna parlò di frequenti dissapori tra Diletta e i genitori, legati a richieste di denaro. Queste tensioni alimentarono il conflitto familiare, già grave.
L’avvocato di Diletta, Elisabetta Costa, si dichiarò sollevata per l’esclusione dell’aggravante della crudeltà. Questo ridusse la severità della condanna. Tuttavia, la difesa aspetta di leggere le motivazioni della sentenza per valutare ulteriori passi.
Infine, Costa sollevò una riflessione amara: con un diverso supporto sociale, forse la tragedia si sarebbe potuta evitare.
Fonte: Fanpage
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