«Con le quote rose al Governo, le leviamo dalla strada»: Tweet razzisti e omofobi del collaboratore-amico di Di Maio

12 Ottobre 2018 - 10:41

«Con le quote rose al Governo, le leviamo dalla strada»: Tweet razzisti e omofobi del collaboratore-amico di Di Maio

«Con le quote rose al Governo, le leviamo dalla strada»: Tweet razzisti e omofobi del collaboratore-amico di Di Maio

Sarebbero dovuti a una passione per lo “humor nero” e alla creazione di “personaggio radiofonico” volutamente “razzista, omofobo, sessista e antimeridionale” i tweet del funzionario del Mise Enrico Esposito, al centro di una bufera per le sue esternazioni social. Tra le sue “vittime” personaggi del mondo dello spettacolo e della politica: da Vladimir Luxuria, a Michela Biancofore, passando per Melissa Satta e Dolce e Gabbana.Oggi Esposito ricopre il ruolo di vice capo dell’ufficio legislativo del Ministero dello Sviluppo Economico, guidato da Luigi Di Maio. Proprio Di Maio, amico di vecchia data, lo ha portato a Roma.
Nel repertorio di cattivo gusto esibito da Esposito spuntano i nomi di Vladimir Luxuria, che “dovrebbe stare in galera”, Micaela Biancofiore, “una mignotta in quota rosa”, per poi passare ad affermazioni dello stesso tenore, sull’omosessualità di Dolce e Gabbana, sulla moralità della showgirl Melissa Satta e alcune tecniche per distinguere i veri uomini “dai ricchioni”.

Il Pd all’attacco

Le sue “affermazioni sulle donne e sull’omosessualità sono vergognose. Qui si va oltre la libera manifestazione di un’opinione”, si indigna Maria Elena Boschi che chiede la presa di posizione del ministro: “Impossibile che Di Maio e il M5s non sapessero, visto quanto tempo dedicano ai social”. Anche il deputato dem Emanuele Fiano protesta: sono tweet “indecorosi e offensivi ci chiediamo quanto il vicepresidente del consiglio Luigi Di Maio attenderà ancora per prendere provvedimenti”. “Solo humor nero, io nella macchina del fango” – Ma a fine giornata è lo stesso funzionario incriminato a dare la sua versione dei fatti. “Chi mi conosce sa benissimo che nella mia vita ho sempre avuto la passione per la satira e per il black humor” e in quel periodo “avevo creato un personaggio radiofonico che impersonava il mio alter ego razzista, omofobo, sessista e antimeridionale (proprio io, che sono napoletano!)”. Insomma era tutto uno scherzo postato su Twitter “per promuovere il nostro programma radiofonico satirico”. Alla fine il suo giudizio è molto amaro: “Oggi ho provato sulla mia pelle cosa significa finire nel vortice della macchina del fango” (Leggo)