«Colpa della sigaretta elettronica». Studentessa 18enne in coma per una rara malattia ai polmoni
Una ragazza di 18 anni è finita in coma a causa di un grave danno polmonare generato da una polmonite eosinofila acuta. Il medico sospetterebbe che la causa della patologia sia la sigaretta elettronica che la giovane ha fumato per tre anni.
La vicenda si è svolta nello stato dell’Utah, negli Usa. Come riporta Metro.co.uk, Maddie Nelson, questo il nome della ragazza, ha iniziato a sentirsi male all’inizio di quest’anno, ma il mese scorso ha avuto forti dolori alla schiena e ai reni. Lo studentessa è stata portata d’urgenza in ospedale lottando tra la vita e la morte, ma l’ossigeno che i medici le hanno dato non ha funzionato. Sua sorella Andrea ha affermato che «la situazione è passata da grave a potenzialmente fatale» e una radiografia ha mostrato «gravi danni ai polmoni». I medici allora hanno deciso di metterla in coma indotto mentre lottava per la vita.
Andrea ha aggiunto: «Il primo agosto, ha ricevuto ufficialmente la diagnosi dopo due broncoscopie. I risultati dei test hanno mostrato che ha sofferto di polmonite eosinofila acuta. Il suo medico sospetta che provenga da sigarette elettroniche».
La polmonite eosinofila acuta è una malattia rara causata da un accumulo di globuli bianchi nei polmoni in risposta a infiammazione. A Maddie sono stati somministrati steroidi ed è stata portata fuori dal coma dopo tre giorni. Ora respira da sola, ma di notte ha ancora bisogno di ossigeno per la tensione al petto. Maddie ha condiviso le sue foto in ospedale mentre ha esortato le persone a smettere di fumare: «Sto condividendo la mia storia, quindi siete tutti consapevoli che c’è qualcosa di folle in queste sigarette elettroniche che non è sicuro e costa quasi la vita. Prima mi dicevo che non mi succederà, ma può e succederà anche a te … segui il mio consiglio, non fumare».
La comunità medica ha sollecitato cautela, affermando che le sigarette elettroniche sono in circolazione da solo un decennio ed è troppo presto per promuoverle come «sicure». (leggo)