CMO Torre Annunziata, arriva l’ok per il trasferimento: giustizia è fatta
Dopo tanto penare arriva finalmente la bella novella. Il suono della giustizia vince sempre o meglio giustizia è stata fatta. Lotte, provvedimenti, richieste su richieste solo per cercare di far valere i propri diritti. La vicenda del Centro Polispecialistico di Medicina Oplonti di Torre Annunziata è stata a lungo sotto l’occhio del ciclone ma purtroppo non è mai decollata, colpe e situazioni sicuramente da rivedere e ricontrollare a seguito soprattutto di una certa assenza da parte del Comune di Torre Annunziata almeno secondo quanto dichiaratoci anche in precedenza dal portavoce del Cmo il Dott. Sindona Emmanuele. Si giunge finalmente a nuova casa o meglio si riaprono le porte della Medicina Nucleare in altri locali: una vittoria, uno spiraglio di luce per tutti i dipendenti che oramai da troppo tempo vertevano in una situazione a dir poco incresciosa. Giunge, quindi, alla fine la querelle tra CMO e comune di Torre Annunziata in merito al trasferimento della Medicina Nucleare in altri locali di via Roma. E l’esito è positivo, il che fa tirare un sospiro di sollievo alla proprietà, ai lavoratori del Centro Specialistico, e alla stessa Amministrazione comunale. Qualche giorno fa, il Difensore Civico della Regione Campania, ha nominato il Commissario ad Acta per il comune di Torre Annunziata per sbrogliare la matassa del caso CMO (Centro Polispecialistico di Medicina Oplonti). Sono 69 i lavoratori, padri di famiglia, che si sono ritrovati senza lavoro per il silenzio della Pubblica Amministrazione a rilasciare le dovute autorizzazioni per l’apertura della nuova sede. A mettere fine a all’inerzia della P.A. ci ha pensato il Commissario ad Acta che sostituendosi a chi di dovere ha emesso il documento mancante. Di seguito il comunicato col quale si spiega tutta la vicenda, ma soprattutto attraverso il quale si certifica finalmente il trasferimento e la riapertura della Medicina Nucleare in altri locali: “Dalla lettura del provvedimento del Commissario ad Acta, avv. Ivan Pacifico – si legge nel comunicato -, è emerso che l’Amministrazione Comunale di Torre Annunziata non ha mai manifestato alcun elemento ostativo al trasferimento della sede del CMO nei nuovi locali. Infatti, sarebbe stato possibile attuare il trasferimento anche prima e senza l’ausilio dello stesso Commissario, qualora la Giunta Regionale della Campania, ed in particolare la Direzione Generale per la Tutela della Salute ed il Coordinamento del Sistema Sanitario, avesse informato anche la stessa Amministrazione Comunale di una nota dello scorso 8 luglio, con la quale l’Ente Regionale specificava che “il Comune non deve acquisire la verifica di compatibilità del progetto rispetto al fabbisogno complessivo ed alla localizzazione territoriale. Inoltre, per quanto riguarda la richiesta di parere regionale circa il trasferimento dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività relativa alla branca di Medicina Nucleare all’interno dello stesso Comune, alcun parere è dovuto dall’Ente Regionale”. Tale concetto, paradossalmente, è stato nuovamente ribadito solo in data odierna, con una nota di poche righe inviata al comune di Torre Annunziata, in risposta ad un sollecito fatto da questa Amministrazione sin dallo scorso 24 maggio”. In definitiva, la nota regionale dell’8 luglio, che solo stamattina è giunta sul tavolo dell’Ufficio Tecnico comunale, esenta il Comune e l’Asl da qualsiasi parere in quanto il trasferimento della branca di Medicina Nucleare avviene all’interno dello stesso Comune. Pertanto il parere negativo precedentemente espresso dall’Asl, e la nota che il Comune ha inviato al CMO con la richiesta di annullamento della richiesta, decadono automaticamente”.
«Un ringraziamento immenso va al difensore civico della Campania, l’Avv. Giuseppe Fortunato e a tutto il suo staff – dichiara Sindona Emmanuele, il portavoce del Cmo – senza lui tutto questo non sarebbe stato possibile. Ci ha aperto el porte pur non conoscendoci e ha lavorato per noi ridandoci sulla dignità che ci era stata tolta. Con grande gioia abbiamo appreso di questo provvedimento, lui è stato il nostro mentore, facendo ciò che bisognerebbe fare sempre: rispettare i diritti dei lavoratori. Tutti noi gli siamo infinitamente grati, noi e le nostre famiglie, i nostri figli».