Adesca i bambini chiedendo loro l’amicizia sui social e poi li spinge al suicidio. Jonathan Galindo non esite, non è una persona reale,
ma è il nome di profili social che inviano richieste su Facebook, Instagram o TikTok chiedendo agli utenti più piccoli di poter giocare insieme.
Ma quello che fa è tutt’altro che un gioco. Ha una faccia da pupazzo che ricorda il personaggio Disney di Pippo e sembra innocente,
ma quello che si cela dietro il suo volto sta mettendo in allarme e in qualche modo potrebbe essere riconducibile alla morte di un bambino di 10 anni che nella notte si è lanciato dal decimo piano di un palazzo a Napoli.
Una gara fatta di “livelli” successivi
Come riporta Leggo.it, una gara, fatta di “livelli” successivi, potrebbe essere la causa che ha spinto il bambino a togliersi la vita.
Il giovane ha lasciato ai genitori un biglietto di addio, in cui si scusava ma diceva loro che doveva andare a prendendere l’uomo con il cappuccio.
Sulle chat degli amici e dei compagni di scuola ci sono riferimenti a questo gioco e gli inquirenti stanno cercando di capire se possa essere la causa del suicidio. Proprio tra le chat delle mamme si è inziato a pensare che la causa potesse essere questo gioco e la pista non viene esclusa dalle forze dell’ordine.
Jonathan Galindo è un fenomeno molto conosciuto negli Usa, arrivato in Europa prima in Spagna e Germania e poi approdato in Italia.
I ragazzi che vengono contattati sono solitamente molto giovani e gli viene proposto di affrontare una serie di prove che arrivano anche all’autolesionismo.
Tra le prove ci sono incisioni sulla pancia con una lama affilata. Si tratta di un gioco pericoloso che ricorda il Blue Whale di qualche anno fa che ha fatto molte vittime nel mondo. Jonathan Galindo sta crescendo e sta diventando una nuova pericolosa moda tra ragazzi, una challange che potrebbe aver già fatto la sua prima vittima in Italia.
Ma chi è Jonathan Galindo?
Ma chi è Jonathan Galindo? Tutto nasce da Samuel Catnipnik, un produttore di effetti speciali cinematografici che nel 2012 ha realizzato questa particolare
maschera, come lui stesso ha ammesso per scherzo. Come riporta il sito Bufale.net, si è trattato di uno dei suoi primi tentativi di realizzazione di effetti
speciali tramite il make up. Era stato fatto tutto per suo gusto personale, senza intenzione di spaventare nessuno. Qualcuno però ha rubato questa immagine e l’ha poi usata per creare la challange che si rivolge in modo paticolare a bambini e ragazzi molto giovani.
Fonte: Leggo.it