«Celebro la mia libertà» Divorzio, Annamaria e il suo mega party: «Sono rinata, ho ritrovato me stessa»
C’è chi festeggia l’addio al nubilato, col velo sulla testa e fiocchi rosa pallido. Chi il fidanzamento, tema rigorosamente verde, dal menta al Tiffany. Chi la promessa e usa le stesse nuance. Bianco di rigore per il matrimonio. E poi argento, per i 25 anni di nozze, oro per le coppie che arrivano, vive, a sopportarsi per mezzo secolo. Pochi ma non rari i casi di chi addirittura va al platino: 70 anni di vita coniugale li hanno festeggiati, ormai due anni fa, la regina Elisabetta II e il suo principe azzurro consorte, sullo status e nei fatti, un matrimonio che narra quasi un secolo di storia, di cambiamenti rivoluzionari, di sconfinamenti tecnologici. La casa di Windsor si è vestita di platino per l’occasione. È la nuance dei 70 anni di nozze.
Ma di che colore è il divorzio? Fucsia a guardare le foto di Annamaria Memoli che il 19 ottobre ha festeggiato a Torre Saracena la sua festa di separazione. Sugli inviti la bionda e bella napoletana è radiosa che manco una sposina che convola col suo principe azzurro. Occhi vispi e sguardo diretto. «Festeggio la libertà».
È il primo caso conosciuto, almeno a Napoli, di qualcuno che strappa il velo nuziale dopo quasi tre decenni di vita coniugale e invita parenti e amici al ristorante, con tanto di confetti e bomboniere per gettarsi il matrimonio alle spalle. Annamaria ha cinquantuno anni. Per lei inizia una nuova vita.
«Sono stati ventisette terrificanti anni», dice. «Anni in cui la mia persona è stata quasi totalmente annullata da un uomo egoista, infedele, oppressivo, che esercitava su di me continue pressioni psicologiche. Ero come in prigione – continua – e solo due anni fa, di fronte all’ennesima umiliazione subita, spinta anche da mio figlio, ho chiesto e ottenuto la separazione consensuale. Me l’ha concessa solo perché dopo tanti anni di infedeltà matrimoniale, si è innamorato veramente di un’altra. Per la prima volta si è mostrato debole e io ho approfittato di questo per liberarmi».
La coppia, seguita dall’avvocato Maria Assunta Donnarumma, ha poi avviato la pratica di divorzio. Ora Annamaria è libera. «Sono rinata – spiega – e un miracolo del genere andava festeggiato. Per questo ho organizzato il ricevimento. So che si tratta di una cosa alquanto inusuale, ma ho ritrovato me stessa. In fondo non faccio niente di diverso di quanto non facessi prima, ma finalmente sono di nuovo padrona della mia persona e della mia vita».
Annamaria ha chiuso con gli uomini? «Credo nell’amore, – risponde .- e così come per ventisette anni ho pregato Dio che mi liberasse da questa tortura, prego adesso che se devo innamorarmi sia di un uomo tranquillo e buono. Voglio solo la serenità». Ed è quello che le hanno augurato i suoi amici, con lei al party, quando, ha stappato lo spumante. Il brindisi di fronte a un’enorme torta con una sposina di tulle vestita e lo sposo a testa in giù, col cilindro affondato nella panna. Perché, dopo ogni tempesta, torna il sereno. Ma un pizzico di ironia non guasta mai. (IlMattino)