Mariolina Castellone, senatrice campana del Movimento 5 Stelle, richiama l’attenzione su un altro grave problema che attanaglia la nostra Sanità. Il Covid-19 è il problema più grande da risolvere, ma la Castellone fa luce su un altro problema molto grave e lo fa attraverso la sua pagina Facebook:
“La legge 22 marzo 2019, n. 29 “Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione”, a mia prima firma e approvata all’unanimità più di un anno fa, rappresenta un importante strumento di prevenzione.
Questa legge però è in vigore senza che siano stati emanati dal Ministero della Salute il regolamento ed il decreto attuativo che definiscono le modalità di raccolta ed utilizzo dei dati (e che avrebbero dovuto vedere la luce ad Aprile 2020). Uno dei tanti ritardi imputabili all’emergenza #Covid, ma per sollecitare il completamento dell’iter ho recentemente depositato un’interrogazione al Ministero della Salute.
Alla redazione di Fanpage gli uffici ministeriali hanno fatto sapere che il documento è in dirittura d’arrivo.
Resta comunque una profonda nota di amarezza poiché se questa legge fosse stata attuata prima, avrebbe potuto fornire informazioni molto utili sia sulla mappatura dei soggetti fragili sia sulla distribuzione dei contagi da Covid in determinate aree del Paese. Il referto epidemiologico, infatti, consente di avere una sorta di radiografia sullo stato di salute complessivo di una comunità, fornendo informazioni sull’incidenza di determinate patologie, non solo oncologiche, in specifiche aree geografiche.
Una legge scritta quando la pandemia da SARS-CoV2 era inimmaginabile, ma che se in vigore avrebbe aiutato i ricercatori a collegare i dati di incidenza e mortalità da Covid con quelli ambientali e di persistenza di altre patologie in determinate aree geografiche o fasce di popolazione.
Ancora una volta l’ostacolo principale risiede nel dover coordinare tanti sistemi sanitari diversi che aggiornano i dati a rilento con un metodo di raccolta che varia anche da provincia a provincia.
L’approvazione in aula di questa legge è stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita.
Lo avevo promesso ai miei concittadini ed alle tante persone che in questi anni ho visto andare via per patologie oncologiche.
Manca un ultimo piccolo passo perché sia completo il percorso ed io non mi fermerò finché non diventerà un’arma concreta al servizio del diritto alla salute”.