«Nonostante la pandemia da Coronavirus la corruzione in Sanità non si ferma». Mariolina Castellone, senatrice campana del Movimento 5 Stelle, denuncia quanto anche oggi, in questo delicato momento per il nostro Paese, sta accadendo e cerca di accelerare affinché venga fatto un primo importante passo per arginare il problema: «Urge la revisione delle nomine in Sanità. Bisogna urgentemente riprendere l’iter del mio disegno di legge, fermo da mesi in Commissione Sanità».
«La grande emergenza sanitaria – continua Mariolina Castellone – che ci ha investito ha messo in luce quanto sia stata disastrosa la politica dei tagli in sanità, ma ha pure riacceso i riflettori su quante risorse siano state sperperate in inefficienza e corruzione. Proprio in quanto servizio essenziale, con ingenti risorse in gioco, quello della sanità è uno dei settori più a rischio di fenomeni corruttivi. Nessuna regione sfugge a questo cancro, e molti episodi restano sommersi proprio a causa della gestione territoriale. Anche per questo una riforma del SSN che dia allo Stato centrale un chiaro ruolo di indirizzo e di controllo risulta ormai non più procrastinabile.
Purtroppo nemmeno la pandemia ha fermato gli episodi di corruzione in ambito sanitario: in Calabria, per esempio, e’ eclatante il caso del dottor Vincenzo Cesareo, oggi interdetto per un anno dalla professione e indagato per truffa, falso in atti pubblici e turbata libertà nella scelta del contraente, e balzato ai disonori della cronaca per aver somministrato tamponi e vaccini non secondo necessità e priorità, ma in nome dei rapporti di amicizia e parentela.
Episodi come questo sono solo la punta di un iceberg, come messo in luce anche dall’associazione Libera che nel suo rapporto sulla corruzione nella sanità, agli inizi di dicembre, ha elaborato i dati pubblicati sul sito della dell’Autorità nazionale anticorruzione, mettendo in luce come il 13% degli episodi corruttivi scoperti negli ultimi 3 anni avvenga in ambito sanitario.
E se istintivamente il pensiero – continua Mariolina Castellone – va alle infiltrazioni della criminalità organizzata, da sempre interessata alla sanità per la mole di denaro che vi circola, uno sguardo attento non può non cogliere come anche la politica occupi questo campo per mantenere il consenso ed il controllo del territorio. All’apice del problema ci sono le storture attualmente ammesse dal sistema delle nomine in sanità. Per questo già a Luglio 2018, come M5S avevamo depositato in Senato, a mia prima firma, il DDL 638 (Modifiche al decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, in materia di dirigenza sanitaria): volevamo e vogliamo dei dirigenti sanitari nominati per merito, titoli e competenze.
Questa rivoluzionaria riforma del sistema delle nomine la presentammo a Maggio 2019 con Luigi Di Maio, Giulia Grillo, Pierpaolo Sileri e Dalila Nesci in conferenza stampa. Ho sempre pensato, prima da medico e poi da donna delle istituzioni, che gli italiani meritassero un servizio sanitario in cui i ruoli di responsabilità non fossero più affidati ai raccomandati in cambio di favori, ma a dirigenti preparati e lungimiranti, in grado di portare migliore organizzazione e dunque maggiore efficienza nelle cure. Avremmo dovuto approvare il mio disegno di legge entro un anno. Era nel contratto di governo con la lega. Capimmo però ben presto che la lega non avrebbe mai rinunciato alle nomine fiduciarie, visto che si serve frequentemente di questo strumento per distribuire prebende e favori politici.
Ci volle così un anno solo per incardinare il provvedimento, che finalmente nell’estate del 2019 approdo’ in commissione sanità. La caduta del governo e poi il cambio di maggioranza ne hanno rallentato i lavori, ma la revisione dei criteri di nomina in sanità e’ ancora una priorità per il movimento 5 stelle, tanto da essere stata ripresa ed inserita nel programma di governo con il centrosinistra.
Tuttavia, l’iter in commissione continua ad essere troppo lento. Noi nel frattempo abbiamo depositato un nuovo testo, ancora più completo (AS 2019), inserendo anche la revisione dei percorsi di formazione dei manager della sanità e la riforma dei criteri di nomina a tutti i ruoli del SSN, auspicando di trovare il consenso anche di altre forze politiche.
Sono convinta che spezzare il legame tra politica e sanità rappresenta il primo decisivo passo per arginare il fenomeno del clientelismo e sradicare la corruzione che dilaga da decenni nel nostro sistema sanitario. Se per tutti questa fosse una urgenza, come lo è per noi del Movimento 5 stelle, il mio disegno di legge forse già sarebbe approdato in aula. Che tra le scelte coraggiose da affrontare nel prossimo futuro – conclude la senatrice campana – ci sia anche quella di approvare questa importante riforma».