CASO ORLANDI. Il Tribunale Vaticano dispone l’apertura di due tombe per l’inchiesta

2 Luglio 2019 - 13:37

CASO ORLANDI. Il Tribunale Vaticano dispone l’apertura di due tombe per l’inchiesta

CASO ORLANDI. Il Tribunale Vaticano dispone l’apertura di due tombe per l’inchiesta

Nuovo capitolo nel giallo di Emanuela Orlandi. Il Tribunale di Città del Vaticano ha disposto infatti l’apertura di due tombe presenti nel Cimitero Teutonico. “La decisione – spiega Alessandro Gisotti, direttore della sala stampa della Santa Sede – si inserisce nell’ambito di uno dei fascicoli aperti dopo una denuncia della famiglia della Orlandi che ha segnalato il possibile occultamento del suo cadavere nel cimitero” che si trova in Vaticano.

Apertura prevista l’11 luglio

Le operazioni di apertura delle due tombe in Vaticano, al Cimitero Teutonico, si svolgeranno l’11 luglio, alla presenza dei legali delle parti, oltre che dei familiari di Emanuela Orlandi e dei parenti delle persone seppellite nelle tombe interessate. E’ quanto riferito da Alessandro Gisotti secondo cui ci sarà l’ausilio tecnico del professor Giovanni Arcudi, del Comandante della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani, e di personale della Gendarmeria.

Organizzazione complessa

Come spiegato da Gisotti, infatti, “il provvedimento giudiziario prevede una complessa organizzazione di uomini e mezzi” in quanto “sono coinvolti operai della Fabbrica di San Pietro e personale del Cos, il Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana, per le operazioni di demolizione e ripristino delle lastre lapidee e per la documentazione delle operazioni”.

La giurisdizione vaticana

Sempre secondo la ricostruzione del portavoce della sala stampa vaticana, la decisione dell’apertura e riesumazione delle due tombe è arrivata dopo una fase di indagini nel corso della quale l’Ufficio del Promotore, con l’ausilio del Corpo della Gendarmeria, “ha svolto approfondimenti tesi a ricostruire le principali tappe giudiziarie di questo lungo doloroso e complesso caso”. Come ha ricordato Gisotti, “per ragioni di carattere giuridico l’autorità inquirente vaticana non ha giurisdizione per svolgere indagini sulla scomparsa, avvenuta in Italia, di Emanuela Orlandi”. Motivo per cui “l’iniziativa vaticana riguarda soltanto l’accertamento della eventuale sepoltura del corpo di Emanuela Orlandi nel territorio dello Stato vaticano”.

Il confronto del Dna

In ogni caso, le “complesse operazioni peritali fissate per l’11 luglio sono solo la prima fase di una serie di accertamenti già programmati che, dopo l’apertura delle tombe e la repertazione e catalogazione dei resti, porteranno alle perizie per stabilire la datazione dei reperti e per il confronto del Dna”, ha concluso Gisotti.

Fonte: tgcom24.mediaset.it