Caso Cucchi, il duro monito: “Chi ha sbagliato non indosserà più la divisa”
“Non si può credere che i carabinieri siano ciò che emerge dalla dolorosa vicenda umana di Stefano Cucchi e dai suoi sviluppi giudiziari. Non è così, infatti, e lo dimostreremo, appena saranno chiare le precise responsabilità, che sono sempre personali, attraverso ogni provvedimento consentito dalla legge: a seconda dell’entità, le punizioni, finanche le rimozioni. Perchè chi risulti colpevole di reati infamanti non potrà indossare la divisa”. Lo scrive il comandante generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri, in una lettera a Repubblica.
“Una sincera assunzione di responsabilità è doverosa e ad essa non intendiamo sottrarci”, ribadisce Nistri, secondo cui occorre “trarre lezione anche da fatti tanto deplorevoli, per evitare che si ripetano. Li porteremo quale esempio di cosa non fare, nelle nostre scuole, ai giovani che si sono appena arruolati. Ne discuteremo nei reparti. Ribadiremo ai nostri ufficiali che il grado non è un peso leggero, richiede spalle robuste e animo saldo”.