Carabiniere ucciso, il ricordo di una donna: “Salvò la vita alla mia bambina, era davvero un angelo…”
Mario Cerciello Rega, il carabiniere 35enne ucciso nella notte tra il 25 e 26 luglio da un ragazzo americano nel quartiere di Prati a Roma, prestava servizio come volontario per la delegazione romana dell’Ordine di Malta, distribuendo pasti ai senzatetto e alle persone in difficoltà nelle stazioni di Termini e Tiburtina e partecipando ai pellegrinaggi a Lourdes, Loreto e anche ad Assisi. Coinvolgendo nell’attività anche la moglie, farmacista, che metteva al servizio dei malati la sua professione. Ora la donna piange un marito sposato appena 43 giorni fa: «Me lo hanno ucciso», ha commentato sconvolta.
«È stato sempre partecipe agli interventi su strada programmati due volte a settimana nella tarda serata, in aree critiche capitoline come le maggiori stazioni ferroviarie ove è più solito trovare persone bisognose ed emarginate» si legge nella motivazione relativa al conferimento di una medaglia di bronzo con spade a Cerciello Rega nel 2013 da parte dell’allora Gran Priore di Roma, Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, attuale Gran Maestro dell’Ordine di Malta: «Una perdita terribile per tutta la comunità, era un uomo generoso, leale, animato da un profondo senso di responsabilità. L’Ordine di Malta si stringe alla famiglia di Mario Cerciello Rega e condanna questo vile atto di violenza». Quattro anni fa il carabiniere aveva anche ricevuto un encomio per aver accompagnato una bambina all’ospedale Bambin Gesù: «Non ci sono parole, era un animo nobile», ha ricordato la madre della piccola, vedova che una notte non sapeva come fare per portare la sua bambina in ospedale. Mario non solo l’accompagnò, ma restò tutta la notte ad aspettare la fine delle cure per poi riaccompagnare le due a casa.