Carabiniere ucciso a Roma. Il papà di Elder: «Non l’ha fatto apposta, mio figlio è un bravo ragazzo»
Gabriel Christian Natale Hjorth ed Finnegan Lee Elder hanno mostrato una “totale inconsapevolezza del disvalore delle loro azioni”. Inoltre nessuno dei due “ha compreso la gravità delle conseguenze della propria condotta” e invece hanno mostrato “un’immaturità eccessiva anche rispetto alla giovane età”. I due giovani americani hanno evidenziato “una totale assenza di autocontrollo” e un'”elevata pericolosità sociale”.
Così è motivata dal gip la convalida del fermo e l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dei due giovanissimi americani accusati dell’aggressione a Mario Cerciello Rega e al suo collega Varriale nel quartiere Prati di Roma. Il papà di Finnegan Lee Elder, contattato dalla Cnn all’uscita della sua abitazione di San Francisco, ha detto che il figlio “è una brava persona” e il caso in cui è coinvolto è “una situazione precaria”. Il signor Ethan Elder ha dichiarato di non essere riuscito ancora a parlare con il figlio, ma che intende andare a Roma non appena riceverà istruzioni in merito.
Il coltello che Lee Elder ha utilizzato per uccidere Mario Cerciello Rega
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Elder ha ucciso Mario Cerciello con un coltello da marines con lama da 18 centimetri che aveva portato dagli Stati Uniti all’interno della valigia imbarcata nella stiva dell’aereo. Elder e il suo amico, entrambi 19enni, hanno aggredito i due carabinieri e poi si sono rifugiati all’interno dell’hotel Le Meridien a pochi passi dal luogo del delitto. La mattina dopo, queste le loro intenzioni, avrebbero lasciato l’albergo per ritornare negli Stati Uniti.
Anche per questo concreto rischio di fuga i pm hanno chiesto e ottenuto il fermo dei due giovanissimi americani. Il decreto di fermo del pm è stato emesso, spiega il gip nell’ordinanza di convalida del fermo, “in presenza delle condizioni di legge e nel rispetto dei termini, per reati che consentono l’esecuzione della misura precautelare, in presenza di gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati e di circostanze che facevano ragionevolmente ritenere sussistente un concreto pericolo di fuga di entrambi”. (Fanpage)