Cade sul marciapiede rotto a Napoli e finisce sulla sedia a rotelle, salta il matrimonio
Doveva essere una tranquilla vacanza, un antipasto della luna di miele che la attendeva di lì a pochi mesi, nello Yucatan. Ma quel viaggio a Napoli, per una ventinovenne reggiana e il suo futuro marito, si è trasformato in un’odissea senza fine. Colpa di un insidioso dislivello nella pavimentazione di un marciapiede pubblico, su cui la giovane, che risiede a Campagnola Emilia, è inciampata, il 21 luglio scorso, mentre percorreva con il suo compagno corso Novara, rovinando malamente a terra. La malcapitata ha avvertito subito dolori lancinanti, è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata in ambulanza all’ospedale, prima al San Giovanni Bosco e poi all’ospedale del Mare: la diagnosi, purtroppo, si è rivelata pesante, frattura di entrambe le caviglie. La giovane ha deciso di rientrare subito a casa e di ricoverarsi presso l’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, dov’è stata sottoposta a un intervento di osteosintesi alla caviglia sinistra.
Ma c’è un grande problema: il Comune di Napoli, come da risposta dell’avvocatura generale alla richiesta danni inviata da Studio3A, “non è titolare di polizze assicurative per i sinistri ex art. 2015 del codice civile”, quelle cioè per la responsabilità civile verso terzi. Inutile anche il tentativo, che è stato fatto, di rivolgersi a Napoli Servizi S.p.A: la società partecipata ha fatto sapere di non essere responsabile per i marciapiedi e le strade cittadine, ma solo dei cantieri aperti, per il ripristino del manto stradale. Il Comune partenopeo non ha neppure un referente per trattare stragiudizialmente la vertenza e arrivare a una transazione sull’indennizzo dovuto. Dopo tutto quello che ha patito, la danneggiata, a meno di miracoli, dovrà anche intraprendere una causa e mettersi in coda: dal gennaio 2015 al gennaio 2019 le domande risarcitorie sul genere (soprattutto per le buche) a Napoli sarebbero 3.800. (Internapoli)