Restano gravi ma stabili le condizioni di Simona Rocca, la donna data alle fiamme da un uomo con cui aveva avuto una breve relazione. La quarantenne è stata sottoposta a un delicato intervento di chirurgica e innesti di cute. Durato tre ore. Non cambia la prognosi che è ancora riservata. Simona Rocca ha riportato ustioni sul 45 percento del corpo, il 10 percento delle quali di terzo grado. L’uomo che due giorni fa l’ha aggredita, l’ex guardia giurata cinquantenne Mario D’Uonno, l’ha aspettata nel parcheggio dell’Oviesse di Vercelli: l’ha speronata con l’auto, poi ha cosparso il veicolo con lei a bordo con del liquido infiammabile e ha appiccato il fuoco. Dopo una breve fuga, l’aggressore si è costituito negli uffici della Questura di Novara. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Nelle prossime ore dovrebbe svolgersi l’udienza di convalida.
A quanto ricostruito, D’Uonno perseguitava Simona Rocca da due anni e mezzo e lei lo aveva denunciato già tre volte. Dalle indagini, è emerso che l’uomo tra poche settimane avrebbe dovuto presentarsi davanti ai giudici per una denuncia di stalking presentata nei suoi confronti. “Ti manderò all’inferno, fosse l’ultima cosa che faccio”, pare avesse detto riferendosi alla quarantenne. Durante un interrogatorio durato diverse ore l’uomo ha sostenuto di essere stato colpito da raptus.
Tutta la città piemontese, intanto, si è stretta intorno a Simona e in suo onore è stata organizzata una fiaccolata. Al corteo, organizzato da alcuni membri del gruppo Facebook “Sei di Vercelli se”, hanno partecipato anche diverse autorità, tra cui il sindaco Maura Forte, il presidente della provincia Carlo Riva Vercellotti, l’arcivescovo monsignor Marco Arnolfo. L’amministrazione comunale ha espresso “costernazione per l’accaduto e solidarietà a Simona”: “Non è normale che sia normale e facciamo tutti in modo che non lo sia mai”.
Fonte: FanPage