BOMBA DAVANTI AL NEGOZIO, Rischia di perdere una gamba, colpita anche una coppia di passanti
Rischia di perdere la gamba l’uomo di 36 anni che la notte scorsa ha posizionato una bomba rudimentale davanti all’ingresso di un negozio d’abbigliamento in via Mazzini 76, a Pollena Trocchia, comune dell’hinterland napoletano. Un attentato con finalità estorsive per il quale l’autore materiale è stato pagato 100 euro. Ciro Aprea, originario di San Giovanni a Teduccio, con precedenti, è ora ricoverato all’ospedale Villa Betania piantonato dai carabinieri, deve rispondere di strage (fattispecie che configura anche il solo tentativo). Sono al vaglio le posizioni di due 26enni, al momento denunciati in stato di libertà.
La deflagrazione è avvenuta pochi minuti prima dell’una e ha investito la Panda di una coppia che passava lì davanti per caso. L’onda d’urto ha danneggiato la vettura e attivato gli airbag ma i due non hanno riportato ferite, sono stati accompagnati in ospedale solo in via precauzionale per lo choc.
Pensavano fosse esplosa una bombola del gas
I primi a soccorrerli sono stati un poliziotto e un carabiniere che vivono a poca distanza dal luogo dell’esplosione, erano entrambi a casa quando hanno sentito il rumore e hanno deciso di fare un giro in zona per vedere se qualcuno avesse bisogno di aiuto. Credevano fosse esplosa una bombola di gas ma una volta in via Mazzini hanno capito che era di tutt’altra natura. I testimoni hanno raccontato di aver visto un uomo che si allontanava zoppicando aiutato da due uomini che l’hanno caricato su una Ypsilon bianca, fornendo una descrizione del presunto responsabile che poi si è rivelata perfetta.
La miccia troppo corta
È stato diramato un alert in tutti gli ospedali con l’indicazione di stare attenti a un uomo ferito alla gamba. Dopo pochi minuti è arrivata la segnalazione dalla Villa Betania, dove un uomo si era appena presentato dicendo di essersi ferito durante un incidente in motorino. A tradire Aprea è stata la miccia troppo corta, non ha calcolato bene i tempi dell’esplosione e ora rischia di perdere la gamba. A quel punto gli agenti lo hanno convinto a raccontare cosa era successo e hanno attirato nella trappola i suoi complici con una chiamata in cui gli è stato detto che il 36enne stava per subire un’operazione d’urgenza. Poco dopo i due si sono presentati con la stessa auto segnalata dai testimoni e gli stessi abiti con cui sono stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza. Secondo quanto ricostruito finora, il 36enne avrebbe ricevuto l’ordigno dai mandanti con il compito di punire i proprietari del negozio di abbigliamento che non avrebbero pagato gli interessi su un prestito fissati al 300 per cento. (Fanpage)