BIMBO UCCISO DI BOTTE A NOVARA. Parla la mamma: «Non sono stata io, amavo Leo, anche se insopportabile»
Gaia Russo ha ammesso di essere in casa con il piccolo Leonardo, ma ha negato di aver alzato le mani sul bambino di appena 20 mesi affermando che a picchiarlo sarebbe stato il compagno.
“Non sono stata io”, queste le prime parole di mamma Gaia su quanto è accaduto giovedì in via Trieste, nel quartiere popolare Sant’Agabio di Novara . Questa mattina, lunedì, si è svolta l’udienza di convalida di fermo per i due accusati.
Gaia Russo è stata ascoltata nella casa protetta di Vercelli in cui è ospitata perché in stato interessante dal gip Raffaella Zappatini. Si è avvalso della facoltà di non rispondere il compagno Nicolas Musi, 23 anni detenuto in carcere a Novara da venerdì quando i due erano stati fermati con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato. Secondo l’autopsia, a provocare la morte del bambino, che avrebbe compiuto due anni a settembre, è stato un violento colpo all’addome. La conseguente emorragia al fegato ha portato al decesso in meno di mezzora. (TeleclubItalia)