La vicenda risale allo scorso Dicembre 2018. Una donna di origine marocchina di 27 anni, ha punito il figlio di 5 costringendolo a sdraiarsi sul tavolo e, trattenendolo con la forza, gli ha inflitto undici bruciature con il ferro da stiro. La ragione di questa terribile tortura sarebbe da imputare al fatto che il bambino sarebbe tornato a casa con i pantaloni strappati.
Stando a quanto riportato dal sito milano.corriere.it, la madre avrebbe inflitto al bambino undici bruciature e ventisei ecchimosi. Per queste lesioni gravi la 27enne ha patteggiato 3 anni di pena davanti alla giudice dell’udienza preliminare Elisabetta Meyer.
L’inchiesta è stata condotta dal pm Giovanni Tarzia mentre la donna era rappresentata dagli avvocati difensori Drago e Provenzano. Entrambi i legali si sono prodigati per farle iniziare un percorso di aiuto psicologico. Interrogata, la madre non è riuscita a dare alcuna spiegazione logica per quanto ha fatto. Da un lato la donna avrebbe negato di aver subìto maltrattamenti simili quando era bambina (spesso chi subisce violenze da piccolo tende a ripeterle sui figli); dall’altro ha spiegato in modo molto vago come fosse sotto stress all’epoca di quella tremenda punizione nei confronti del figlio.
La relazione con il padre del bambino (anch’egli di nazionalità marocchina) è finita tempo fa, quando l’uomo li aveva cacciati di casa e si era trasferito in Germania.
Ora la donna avrebbe una nuova relazione. L’attuale compagno era presente in casa nel momento in cui la donna torturava il figlio: per questo la Procura ha deciso di indagare anche lui.
fonte: Notizie.it