Bimbo di 7 anni ucciso di botte, fermato 24enne tunisino: l’ha ammazzato con una scopa
E’ accusato dell’omicidio di un bimbo di 7 anni e di tentato omicidio di una bambina di otto anni, entrambi figli della sua compagna. Dopo un lungo interrogatorio, nella notte è stato fermato un uomo di 24 anni; agli inquirenti ha fornito la sua versione dei fatti, ancora al vaglio degli inquirenti. La tragedia si è consumata domenica pomeriggio in un appartamento di Cardito, nel Napoletano. A trovare il corpo senza vita del bambino è stata la polizia accorsa sul luogo dopo una telefonata che avvertiva che nell’abitazione della coppia era in atto una violenta lite. Agli occhi degli agenti si è presentata una scena straziante.
Il fermo
Il bambino di 7 anni era morto e aveva il volto tumefatto, la sorellina, di un anno più grande, poco distante, anche lei ferita con evidenti segni di percosse. Nella stessa abitazione una bimba di 4, rimasta per fortuna illesa. L’uomo fermato nella notte, secondo quanto si apprende, è il padre solo della terza figlia. Da anni però conviveva con la donna di 30 anni, madre di tutti e tre i bambini. La posizione della donna è ancora al vaglio degli inquirenti.
La dinamica
Secondo gli investigatori, la vittima avrebbe ricevuto vari colpi, probabilmente con una scopa dal compagno della madre. Ad allertare i carabinieri è stata una telefonata fatta da qualcuno che avrebbe sentito le urla dei bambini. E così le indagini si sono subito indirizzate sulla pista della lite in famiglia.
Il racconto dei vicini
Gli investigatori hanno sentito la mamma dei tre bimbi, una donna di 30 anni, e il suo compagno Tony Sessoubti Badre. “I piccoli sono caduti dalle scale”, ha riferito quest’ultimo alla polizia. La donna ha affermato invece di non aver assistito all’aggressione. La coppia viveva a Cardito da un paio d’anni. I bambini picchiati sono nati da una precedente relazione della donna, l’altra di quattro anni, quella rimasta illesa, è invece figlia della coppia. “Una famiglia tranquilla”, l’hanno definita i vicini, che “fino ad oggi non aveva mai fatto parlare di sé”. Qualcuno però sostiene che tra loro due ci sarebbe stato nella giornata di sabato qualche screzio: ma cose di poco conto, viene riferito.
La sorellina non sa ancora nulla
Nell’enorme tragedia emerge un altro dramma: la piccola non sa ancora che il suo fratellino è morto. Anche per questo, oltre a essere monitorata costantemente dai medici (oggi sarà emesso un nuovo bollettino), sarà seguita da un team di psicologi.
Comunità in lutto
Ad esprimere il dolore dell’intera comunità di Cardito, cittadina alla periferia nord di Napoli che conta oltre 20mila abitanti, è stato il sindaco Giuseppe Cirillo, tra i primi ad arrivare nell’abitazione dove è accaduto il fatto. “Sono sconvolto, queste cose non dovrebbero mai accadere, un bimbo non può morire così. Queste cose le vedi in tv ma quando capitano sulla tua pelle non riesci a capacitartene”, ha aggiunto il sindaco precisando che la famiglia non era seguita dai servizi sociali perché fino a questo momento non c’erano stati mai problemi.