Un bambino di soli sei mesi e di origine ghanese è morto in casa in seguito alla circoncisione. La tragedia si sarebbe verificata lo scorso novembre, ma è venuta a galla solo ora, nell’ambito delle indagini sul decesso del bimbo di 5 mesi di Scandiano, sempre in provincia di Reggio Emilia, deceduto sabato scorso, 23 marzo, all’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Il bimbo avrebbe perso la vita per dissanguamento dopo essere stato sottoposto a circoncisione rituale a casa. Ad operarlo sarebbe stato un uomo ritenuto accreditato per questo tipo di intervento tradizionale nella comunità africana della regione. Dopo le complicanze insorte, il piccolo fu portato all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia dove poco dopo ne fu constatato il decesso.
Caccia all’uomo
Il santone, che avrebbe praticato l’operazione e che è indagato per omicidio colposo dalla Procura di Reggio, avrebbe poi fatto sparire le sue tracce dopo la morte del bambino. Nel registro degli indagati sono finiti anche i genitori del piccolo con l’accusa di omicidio colposo in concorso. A difenderli è l’avvocato Giuseppe Caldarola, che sottolinea come “tante persone straniere non siano a conoscenza del fatto che questa pratica può avvenire anche in day hospital, in tutta sicurezza e a prezzi inferiori rispetto a santoni che non hanno alcuna”, In merito è intervenuto anche il ministro della Salute, Giulia Grillo, che su Facebook ha scritto: “La circoncisione è un’operazione chirurgica e va fatta rispettando le norme igienico-sanitarie. La salute e la vita dei bambini vengono prima di tutto”
fonte: fanpage