La storia di Giulia Rosa Natale, una bimba di otto anni morta il 7 febbraio 2024, è un dramma che solleva molti dubbi. I genitori hanno presentato un esposto in Procura per accertare eventuali responsabilità dei medici che l’hanno visitata e dimessa due volte.
Giulia aveva la febbre alta la notte del 6 febbraio. I genitori la portano al pronto soccorso dell’ospedale di Caserta. La bambina sviene più volte e vomita. I medici le fanno alcuni esami e le danno un antipiretico. Poi la mandano a casa con il consiglio di fare un ecocardiogramma.
I genitori chiedono di ricoverare la figlia, ma i medici dicono che non serve. Gli esami sono negativi. La bimba sta bene.
Ma la bimba non sta bene. La notte dopo, il 7 febbraio, piange e ha le gambe gelate. I genitori la riportano all’ospedale. I medici si accorgono che la situazione è grave. Le danno l’ossigeno e la fanno uscire dalla sala. I genitori non la vedono più.
I medici pensano a un problema di diabete o a una meningite. Decidono di trasferirla al Monaldi di Napoli. Prima parlano di elisoccorso, poi la mettono in un’ambulanza. Ma è troppo tardi. Alle 19.50 del 7 febbraio, al Monaldi, Giulia muore. La causa è una miocardite, una malattia del cuore.
I genitori vogliono sapere la verità. Si rivolgono a Studio3A, una società che tutela i diritti dei cittadini. Presentano una denuncia querela ai carabinieri del loro paese, San Prisco. Chiedono che la Procura indaghi sui medici che hanno visitato e dimesso la loro figlia. Vogliono che si faccia luce sulla causa della morte e sulle eventuali negligenze. Non vogliono che altre famiglie vivano il loro dolore.
Sono genitori distrutti. Hanno perso la loro bambina. Chiedono giustizia. E sperano che la giustizia li ascolti.
Fonte: Fanpage
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