Bimba di 18 mesi morta in crociera cadendo dalle braccia del nonno: “Ipotesi omicidio”
Continuano le indagini sulla morte di Chloe Wiegland, la bimba di 18 mesi dell’Indiana morta dopo essere caduta da un’altezza di almeno 100 metri mentre si trovava tra le braccia del nonno materno, Salvatore Anello, su una nave da crociera della Royal Carabbean nel porto di San Juan in Porto Rico. La piccola si trovava in vacanza con i genitori, i fratellini e i nonni quando si è verificata la tragedia, la cui notizia ha fatto in poco tempo il giro del mondo. E mentre i familiari sono ancora sotto choc per quanto successo, la polizia locale ha fatto sapere che al momento non è esclusa nessuna pista, compresa quella dell’omicidio. Il capo degli agenti, Jose D. Sanchez, ha dichiarato al quotidiano inglese Daily Mail che è stato prematuro definire l’episodio come un “incidente. Esistono varie possibilità. Potrebbe essersi trattato anche di omicidio, omicidio non volontario, incidente o negligenza”. Insomma, sono ancora molte le domande a cui gli inquirenti stanno cercando di dare una risposta.
Chloe, figlia di un agente di polizia dell’Indiana, si trovava insieme al nonno materno, Salvatore Anello, quando quest’ultimo si è avvicinato alla finestra della nave da crociera, forse per farle vedere il panorama, tenendola tra le braccia. Ma qualcosa è andato storto e la bambina gli è scivolata dalla mani, precipitando nel vuoto e andando a impattare contro il molo. Per lei non c’è stato nulla da fare: è deceduta quasi sul colpo. Anello si è difeso affermando che quella finestra era aperta e che non l’avrebbe mai fatta sporgere. “Anello l’ha sollevata e messa su una ringhiera dove pensava che ci fosse un vetro di protezione, come quello sulle piste da hockey, ma si è scoperto che non c’era”, ha detto un avvocato di Miami assunto dalla famiglia Wiegland come difensore. “Avrebbe dovuto finire contro il vetro e invece n’è andata – ha continuato -. Perché lasciare una finestra aperta in un’intera parete di vetro piena di finestre in una zona per bambini?. Voglio dire, perché dovresti avere quel tipo di pericolo nascosto senza alcun preavviso, senza alcun segno, senza alcun annuncio?”.
Tuttavia, gli inquirenti non sono pienamente convinti di questa versione dei fatti. “Attualmente siamo ancora nelle prime fase dell’indagine – ha continuato Sanchez-. Non abbiamo ancora sentito i membri della famiglia ma bisogna capire che si tratta di un accadimento drammatico. È comprensibile il dolore per la morte di un membro della famiglia. Doveva essere un momento felice, ma si è rivelata una tragedia”. Il capo della polizia, che sta anche ascoltando i testimoni presenti sull’imbarcazione, ha anche aggiunto che non è stato effettuato ancora nessun fermo e che è stato consentito alla famiglia di Chloe di lasciare il Porto Rico in qualsiasi momento lo ritengano opportuno. Intanto, si aspetta di visionare le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona per cercare di chiarire ulteriormente la vicenda.
Fonte: Fanpage.it