Ultim’ora Bibbiano. Il giudice archivia il caso di una coppia: il piccolo può tornare a casa dalla sua famiglia
Prosegue l’inchiesta ‘Angeli e demoni’ sugli affidi illeciti a Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia. Il gip Luca Ramponi archivia il caso di una coppia reggiana, che era stata accusata per corruzione di minorenne: gli abusi non si sono mai verificati. I genitori potranno presto ricongiungersi con il figlio di nove anni, che per ora vive con un’altra famiglia, dopo l’intervento dei servizi sociali della Val d’Enza, come è raccontato su ‘Il resto del Carlino’. Ora il tribunale dei minorenni ha disposto una consulenza tecnica per valutare la loro capacità genitoriale, in vista di un rientro del minore a casa.
Il 30 aprile del 2015, dopo l’intervento dei servizi sociali, il tribunale dei minori di Bologna stabilì l’affidamento del minore agli stessi servizi e, nel febbraio 2016, dispose la collocazione del bambino in un’altra famiglia. L’8 marzo 2018 il pm Stefania Pigozzi depositò la richiesta di archiviazione sul presunto abuso sessuale commesso dal padre che, secondo le presunte rivelazioni fatte dal bambino agli affidatari, sarebbe stato nascosto dalla madre.
Secondo quando emerge dall’ordinanza del gip, nella relazione dell’assistente sociale Francesco Monopoli del 14 maggio 2018, comunicata alla responsabile dei servizi Federica Anghinolfi, venivano riportati gli abusi subiti dal padre, e raccontati dal bambino. Nella relazione di un’altra assistente sociale, Sara Gibertini, datata 26 agosto 2017, si sosteneva che il bambino avesse riferito agli affidatari che la madre compiva atti sessuali davanti a lui.
Ora risultano indagati, con diverse accuse, come falsità ideologica, violenza privata, frode processuale, falsa perizia, diverse persone: Anghinolfi, Gibertini, Monopoli e la psicoterapeuta di Torino Nadia Bolognini, che si sarebbe anche travestita da lupo cattivo davanti al piccolo, affinché lo associasse al padre.
Secondo gli inquirenti, Monopoli avrebbe focalizzato l’attenzione sul procedimento penale del padre per ottenere che il bambino, sentito in incidente probatorio, raccontasse quegli atti di violenza anche nell’udienza fissata davanti al gip reggiano a seguito dell’opposizione da parte dei servizi sociali alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura. Monopoli è anche accusato di aver contattato direttamente un giudice onorario convincendolo che il quadro degli abusi subiti dal minore fosse pesantissimo, ma senza specificare che la Procura reggiana aveva chiesto l’archiviazione del procedimento.
Inoltre, a fine 2018, Monopoli avrebbe contattato anche un altro giudice onorario per convincerlo del benessere del minore dopo l’allontanamento dalla famiglia di origine. Ma la ricostruzione dei fatti non era veritiera. (Fanpage)