Bambino di 9 anni cacciato da scuola e lasciato sotto la pioggia battente al freddo
La sua unica ‘colpa’ era quella di essersi lamentato energicamente di alcuni bulli ma, di tutta risposta, un bambino di nove anni, alunno di una scuola elementare, si era visto cacciare dall’istituto con la forza, restando all’esterno dell’edificio a maniche corte e con una temperatura esterna di 4°C. È questa la dura accusa della famiglia di K.S., un bambino di Chicago che frequenta la scuola elementare John Fiske: i genitori hanno infatti deciso di fare causa all’istituto per il trattamento ricevuto dal figlio.
L’episodio risale allo scorso mese di marzo: il bambino, che si era lamentato di essere stato vittima di alcuni bulli, era stato trascinato con la forza, fuori dalla scuola, da un addetto alla sicurezza dell’istituto. Secondo la famiglia di K.S., le porte sarebbero poi state chiuse per impedire al bambino di rientrare nell’edificio. Il piccolo, poi, sarebbe stato trovato tremante e in lacrime, dopo che la scuola aveva denunciato la sua scomparsa: nella prima telefonata al 911, i responsabili dell’istituto avevano detto che il bambino era uscito di sua spontanea volontà ed era sparito.
Dopo la denuncia dei genitori, la scuola, ha ammesso parzialmente le proprie colpe, facendo sapere però che si trattava di una punizione per il bambino, che sarebbe andato in escandescenze e si sarebbe mostrato piuttosto violento. Un video registrato dalle telecamere di sicurezza dell’istituto, però, smentirebbe questa tesi. I legali della famiglia fanno sapere: «A trovarlo in strada sono stati alcuni agenti di polizia, ma quello che non è accettabile è lasciare un bambino così piccolo al freddo e in strada, in uno dei quartieri più pericolosi di tutta la città di Chicago».