Bambina rapita in strada da un pedofilo, un 16enne interviene e la salva
Una bambina di nove anni, che stava tornando a casa a piedi dalla sua scuola, è stata rapita da un pedofilo in strada, ma salvata poi dall’intervento di un ragazzo di 16 anni, insieme ad un altro passante. È accaduto nella regione siberiana di Irkutsk, in Russia.
La piccola stava camminando in strada quando il pedofilo, la cui identità non è stata rivelata, l’aveva afferrata e caricata con la forza a bordo di un’auto, pronto a fuggire. Le disperate grida d’aiuto della bambina erano però state ascoltate dal 16enne Vyacheslav Doroshenko, che intuendo la situazione aveva chiesto aiuto ad un altro passante, Gleb Sizykh. I due hanno provato ad avvicinarsi all’auto, poi sono saliti sulla vettura di Gleb Sizykh e hanno iniziato a inseguire il pedofilo.
«Ho sentito la bambina urlare e quell’uomo caricarla a forza sull’auto. Ho cercato subito qualcuno che potesse aiutarmi e ho trovato Gleb, raccontandogli tutto quello che avevo visto, quindi siamo corsi verso il rapitore», racconta il 16enne al Siberian Times. A bordo dell’auto di Gleb, i due sono riusciti a inseguire il pedofilo fino ad un vicolo cieco. A quel punto, l’uomo aveva lasciato andare la bambina, giustificandosi così: «Amico, mi dispiace, pensavo fosse la mia sorellina e devo essermi sbagliato».
Preoccupati dello choc della bambina, i due uomini non avevano neanche fatto caso all’assurdità di quella giustificazione e avevano lasciato fuggire il rapitore. Dopo la denuncia alla polizia, e grazie alla descrizione fornita dai due uomini intervenuti per salvare la bambina, il pedofilo è stato rintracciato nel giro di un’ora. Si tratta di un uomo con due precedenti per violenza sessuale, scarcerato nel 2017 dopo aver scontato quelle condanne. Ora rischia una nuova condanna da 5 a 12 anni di carcere.
A ricostruire la dinamica dell’accaduto ci sono i filmati registrati da alcune telecamere a circuito chiuso, ma anche la stessa dichiarazione dell’arrestato. L’uomo, infatti, ha confessato tutto, si è mostrato pentito e ha risposto a tutte le domande degli investigatori. Gleb e Vyacheslav, che hanno ricevuto una medaglia e un encomio ufficiale per la loro azione eroica, hanno invece riportato la bimba sana e salva a casa: «Era terrorizzata, all’inizio neanche noi riuscivamo ad avvicinarci a lei, per quello ci siamo fatti sfuggire quel pedofilo. Poi abbiamo fatto parlare la bambina al telefono con la madre, anche la famiglia è sotto choc». Sia la piccola che i genitori hanno ricevuto assistenza psicologica dopo l’accaduto. (ÍlMattino)