Nelle ore precedenti l’omicidio, Alessandro Impagnatiello aveva fatto ricerche su internet per cercare informazioni su come disfarsi del corpo di Giulia Tramontano.
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Alessandro Impagnatiello aveva già deciso di uccidere la compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, prima di incontrarla a casa per “chiarire”. Nelle ore precedenti, infatti, aveva fatto ricerche su internet per cercare informazioni utili all’omicidio e su come disfarsi del corpo. Per questo a lui ora è stata contestata anche la premeditazione. A non lasciare alcun dubbio sarebbe la cronologia degli eventi: Giulia Tramontano è stata vista l’ultima volta ripresa dalla telecamere di video sorveglianza della zona alle 19.05.
L’omicidio sarebbe avvenuto quindi nella fascia oraria che va dalle 19.05 alle 20.30 e la cronologia internet è antecedente l’orario.
Lo stesso giorno di sabato le due donne avevano avuto un incontro, prima delle 19.05. Poi quell’ultimo incontro chiarificatore tra Giulia Tramontano e il compagno nella loro casa di Senago. Il 30enne al termine della lite l’ha colpita con tre coltellate prima di tentare per due volte di darle fuoco. Come lui stesso ha confessato. Per capire come bruciare un corpo avrebbe cercato su internet, poi non ci è riuscito. Avrebbe quindi trascorso qualche giorno quindi con il cadavere in casa o in macchina.
Una volta uccisa la compagna, Alessandro Impagnatiello ha chiesto all’amante di incontrarsi ma lei ha rifiutato. Le avrebbe detto che Giulia se ne era andata e che il bambino che stava aspettando non era il suo. Durante le ricerche su internet il 30enne avrebbe anche cercato di capire come creare un test del Dna falso del bambino per ingannare l’amante. Tutti i particolari verranno chiariti nelle indagini.
Fonte: Fanpage
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