Arrivano le prime ammissioni di Favero: “L’ho afferrata per le ginocchia e sollevata oltre la ringhiera”

4 Giugno 2024 - 15:00

Arrivano le prime ammissioni di Favero: “L’ho afferrata per le ginocchia e sollevata oltre la ringhiera”

Arrivano le prime ammissioni di Favero dopo l’omicidio della povera Giulia: “L’ho afferrata per le ginocchia e l’ho sollevata oltre la ringhiera”. Poi sostiene di non ricordare cosa sia accaduto, ma di essere solo ritornato a casa da solo.

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Sono arrivate le prime ammissioni di Favero sulla morte della sua compagna Giulia. Messo alle strette dagli inquirenti, infatti, ha ammesso di “averla afferrata per le ginocchia e di averla sollevata oltre la ringhiera”. Dinanzi al pm, invece, il 39enne ha tentato di ritrattare, sostenendo di avere un vuoto di memoria e di ricordare solo di essere tornato a casa da solo.

Questa prima ammissione ha spinto, quindi,  il Gip a convalidare la custodia cautelare, sussistendo gravi indizi di colpevolezza a suo carico. Tuttavia, per avere una ricostruzione complessiva e definitiva, sarà necessario fare altre indagini.

In questo modo, cadono tutte le false testimonianze date in precedenza dall’uomo.

“Ricordo che martedì sera eravamo a casa, poi però abbiamo cominciato a litigare e Giada si è allontanata a piedi verso il cavalcavia che dista circa un chilometro da casa. Io ho preso l’auto e l’ho seguita raggiungendola dopo pochi metri e facendola salire per portarla a casa. Continuavamo a litigare, mi sbraitava addosso come spesso ultimamente faceva dicendo che mi avrebbe tolto il bambino. A quel punto ricordo che siamo scesi dall’auto. Non ricordo se siamo saliti sul gradino della ringhiera che si affaccia sull’autostrada”. Aveva sostenuto in precedenza l’uomo.

Ora, però, la sua posizione vacilla.

Fonte: Fanpage

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