ANZIANO UCCISO DA BABY GANG. Il prefetto: “Rivolta quando ammazzano un cane, ora tutti zitti”
«Se i bulli invece che con quel pover’uomo se la fossero presa con un cane, ci sarebbe stata la rivolta popolare. E invece tutti zitti, in un silenzio assordante che oggi mi lascia amareggiato. Quanto subiva Stano è stato chiuso e isolato in una casa, in una strada, in una comunità: un essere umano che abitava davanti a una parrocchia lasciato solo. Il prete ha detto di essere intervenuto più volte, ma perché non ha segnalato subito ai servizi sociali?». Lo sfogo, forte e appassionato, è del prefetto Vittorio Saladino, uno dei tre commissari prefettizi di Manduria che, all’Adnkronos, parla di un «silenzio assurdo» che ha avvolto e cullato la brutalità delle aggressioni subite nel tempo da Antonio Cosimo Stano.
«Stano era sconosciuto ai servizi sociali perché nessuno, per quanto ne dicano oggi, ha mai fatto segnalazioni – aggiunge il prefetto – La cosa strana è che il soggetto era preso di mira da tanto tempo e nonostante questo anche il responsabile dei servizi sociali ne era all’oscuro. Manduria tra l’altro è capofila nell’efficienza dei servizi sociali, è un paese ricco tra i primi posti di quelli con cittadini risparmiatori, preso di mira da turisti inglesi e tedeschi». Nessuna giustificazione, dunque, e l’annuncio: «alla manifestazione di sabato 4 maggio per la legalità – ha detto Saladino – parteciperemo con il gonfalone come Commissione straordinaria. Le colpe le ha una comunità distratta, chiusa, coi giovani bombardati dai media e da episodi negativi. Come si fa a rendere oggetto di gioco un uomo, un soggetto indifeso?».
Fonte: Leggo.it