Come racconta Serena De Salvador sul Mattino di Padova, l’anziana ha subito confessato in lacrime: “È stato un errore, una cosa che non dovevo fare. Ma l’ho pagata carissima, sono devastata”. Una delle tante storie di disperazione con protagonista una persona anziana che, riuscendo a malapena ad arrivare a fine mese, cerca di ‘rubare’ qualcosa, spesso maldestramente. E nella maggior parte dei casi parliamo anche di cifre irrisorie, come per la donna di Ponte di Brenta.
“Mi hanno trattata come una criminale – ha detto al Mattino di Padova – sono rimasta chiusa per due ore in uno stanzino al freddo. Ho sbagliato, ma ero disperata e ho agito d’impulso”. Ma cosa a spinto questa anziana donna a tentare il furto? Come raccontato da lei stessa, con una pensione di invalidità di 400 euro, che arrotonda con qualche lavoretto, non ce la fa ad arrivare a fine mese.
“Non arrivo a 600 euro al mese, gli aiuti sono pochi e quando torno a casa, piegata dai dolori, non mi resta che piangere. É un lavoro pesante alla mia età, lo sarebbe anche se fossi in salute”. La donna adesso è sconvolta e teme di essere processata per 13 miseri euro di spesa. “Ironia della sorte – ha concluso la donna – non mi ero neanche accorta di avere altri 10 euro in borsa con cui avrei potuto pagare”.
Una storia che deve far riflettere. Facile puntare il dito, difficile capire cosa si nasconde dietro un profondo disagio. Facile giudicare, difficile compiere atti concreti nei confronti delle persone in difficoltà. Un piccolo gesto per un cambiamento profondo attraverso l’unica arma disponibile per cambiare davvero le cose: l’esempio. (Caffeina)