Anna, la bimba nata senza una gamba, potrà iniziare a camminare: «E’ un’emozione unica»
Buone notizie in arrivo per la piccola Anna, la bimba di 10 mesi nata senza una gamba perché i medici dell’ospedale di Taranto, dove è venuta al mondo, non avevano visto una briglia amniotica. La mamma, Agata Liso, dopo aver raccontato la storia della figlia a Fanpage.it, ha fatto sapere che la bimba presto potrà imparare a camminare: “Ci troviamo attualmente al centro ortopedico Itop di Roma – ha sottolineato – dove domani Anna riceverà finalmente la sua prima protesi. Nelle scorse settimane ha fatto delle prove e abbiamo ricevuto dei preventivi, e finalmente tra qualche ora potrà cominciare a fare tutto quello che fanno i suoi coetanei. Già vederla in piedi per me è stata un’emozione indescrivibile”.
Questa sarà la prima protesi di Anna, che dovrà cambiare tra circa 3 mesi, di pari passo con la sua crescita. “Vorrei ringraziare i medici che hanno permesso tutto questo – ha continuato ancora Agata -. Senza Roberto Pellegrini e Daniele Zenardi non ce l’avremmo fatta. Per adesso la sua è una protesi fissa, tra un po’ arriverà anche quella mobile così spero potrà cominciare a muoversi anche da sola”.
La storia di Anna aveva commosso tutta l’Italia. I genitori, poco più che 20enni, hanno saputo solo alla sua nascita, avvenuta nel luglio del 2018 all’ospedale di Taranto, che la piccola non aveva la gamba destra, praticamente dal ginocchio in giù. “Il medico non aveva mai visto la briglia amniotica. Abbiamo fatto ecografie e altre analisi, in cui l’arto era al suo posto fino a 10 giorni prima del parto.
Poi, quando è nata, ci hanno dato questa terribile notizia”, aveva raccontato mamma Agata. È stato, cioè, riscontrato alla piccola, come si legge sul referto, “un abbozzo necrotico di gamba e piede destro a causa di una briglia amniotica, che è stato rimosso chirurgicamente”. Dopo aver intrapreso anche un percorso legale, Agata si è rivolta alla stampa per far conoscere l’esperienza che ha vissuto con la figlia: “Vogliamo sensibilizzare anche altri genitori e per chiedere un supporto a tutti per sostenere anche economicamente questo lungo percorso. Noi siamo molto giovani e non riusciamo ad affrontare tutto da soli”, aveva detto.
E ora, con l’arrivo della prima protesi, la strada sembra finalmente in discesa. Si ricorda che le briglie amniotiche sono dei filamenti di membrana tesi da un punto all’altro del sacco amniotico, teoricamente già visibili già nel corso del primo trimestre di gravidanza attraverso l’ecografia. Non se ne conosce ancora la causa, ma tra le teorie più diffuse ci sarebbe quella secondo cui sono causate da una rottura precoce del sacco amniotico stesso. (Fanpage)