Aneme e Core, da Capri a Just Cavalli (Intervista a Gianluigi Lembo di Nunzia D’Aniello)

26 Gennaio 2019 - 23:40

Aneme e Core, da Capri a Just Cavalli (Intervista a Gianluigi Lembo di Nunzia D’Aniello)

Aneme e Core, da Capri a Just Cavalli (di Nunzia D’Aniello)

La band oramai famosa, possiamo dire, in tutto il mondo, grazie anche al marchio unico e solo nato all’ombra dei faraglioni e che ospita da sempre tantissime persone illustri, sbarca al Just Cavalli di Milano. Un piccolo traguardo, o forse solo l’inizio di un futuro ancora più roseo e promettente per una passione diventata una professione, ma che ha come suo unico e più grande obiettivo, divertire e perché no avvicinare, chi ancora forse titubante o che semplicemente ignora, quello che è la musica partenopea. Uno dei protagonisti assoluti della band e che nello scorso 2018 si è ben messo in mostra tanto da essere nominato personaggio dell’anno, è l’erede di Guido Lembo, ovvero il figlio Gianluigi che, dopo aver affiancato per anni il padre e dopo averlo sostituito anche nell’ultimo periodo, riesce a giungere al Just cavalli di Milano e a portare un po’ di quel sapore caprese nelle notti milanesi.

Gianluigi, un anno importante quello appena terminato che le è valso il titolo di “Personaggio dell’anno 2018”…

«E’ stato indubbiamente un anno importantissimo, per me e per tutta la band, ho e abbiamo lavorato tanto, ma credo che per quanto siano importanti i riconoscimenti, di fare bene il mio lavoro e l’unico mio grande obiettivo è di tenere alta la bandiera di Anema e Core e portare un po’ della nostra Capri nel mondo. Per noi questo è un divertimento, fare il musicista, il cantante è una cosa meravigliosa e chi come me ha avuto la fortuna di far diventare questo hobby un lavoro, può comprendermi bene. Non c’è nulla di più bello di stare tra le persone e riuscire a regalare loro un sorriso. E’ una gioia che non so spiegare, direi quasi un privilegio. E tutto questo lo devo innanzitutto a mio padre. E’ lui la vera anima dell’Anema e Core, quella vena pulsante che ha dato vita a tutto questo. E’ stato fermo per un periodo ma si appresta a ritornare e io lo affiancherò ancora ma mai sostituirlo perché è impossibile. Lui è il genio dell’intrattenimento. Al turismo a Capri ha dato più di qualcosa, noi siamo dei comuni mortali che cerchiamo di fare bene il nostro lavoro».

Da Capri a Milano con amore: un nuovo anno ricco di impegni e nuovi progetti che vi vedrà partnership del Just Cavalli oltre che impegnati in una nuova tournée all’estero…

«Ovviamente per noi questa è una grande soddisfazione oltre che opportunità. Certo abbiamo girato anche all’estero e abbiamo avuto modo di portare la nostra cultura anche da quelli che possono essere i confini italiani e europei, ma divenire partnership del Just Cavalli è sicuramente un qualcosa di ancora più importante e prestigioso anche se è vero che arriviamo al Just Cavalli ma è vero anche che lo stesso Just cavalli arriva all’Aneme e Core. E ancora una volta l’ideatore di tutto ciò è stato lui, mio padre. E’ lui che ha voluto fortemente questa partnership e sinergia con un brand internazionale. E’ una cosa che ci fa piacere, creare nuove collaborazioni per di più con un centro importante e cosmopolita come quello milanese che è una meta internazionale – e ancora aggiunge – riuscire a portare un pezzo di Capri nel mondo è per noi qualcosa di inimmaginabile. Abbiamo questa grande opportunità grazie sempre a quanto creato e coltivato negli anni da mio padre e ne siamo tutti fieri e onorati. All’estero ci adorano e abbiamo tante richieste. L’Italia ha molti problemi è vero, noi al Sud forse ancor di più ma ci invidiano la nostra cultura, la nostra musica e il nostro cibo».

E in questo 2019 si festeggiano anche le nozze d’argento dell’Aneme e Core: ben 25 anni di Taverna e spettacolo, qual è il segreto di questo grande successo?

«Potrei rispondere con una sola parola: Guido. Come detto poc’anzi se l’Aneme e Core oggi è conosciuta in tutto il mondo lo dobbiamo solo a lui, a mio padre. E’ lui che con fatica, umiltà e dedizione è riuscito a costruire tutto questo. Avevo 16 anni quando ho incominciato a lavorare e ho fatto di tutto, l’intera gavetta, dal lavapiatti, cameriere fino a divenire poi la faccia storica alla porta e poi a salire sul palco insieme a lui. Credo che il segreto di tutto ciò sia nell’umiltà e soprattutto nell’amore di ciò che si è cerati da soli e con fatica, senza mai perdere di vista i valori veri della vita e che senza i quali forse non saremmo giunti dove siamo. Quello che ci ha sempre unito è la famiglia, non a caso Aneme e Core è un’azienda familiare e credo che fin quando si continui a concepirla così nulla potrà distruggerla».