Alzheimer: creato un nuovo test del sangue che lo può riconosce con anni d’anticipo
Una novità in campo di diagnosi precoce delle malattie cerebrali
la messa a punto di un test del sangue “universale” per la valutazione dei danni al cervello
Lo studio è stato condotto dall’Università di Washington che ha collaborato con il Centro tedesco per le malattie neurodegenerative (Dzne), e con l’Istituto Hertie per la ricerca clinica sul cervello (Hih) e l’Università di Tubinga
Grazie ai risultati ottenuti dai ricercatori, sarà più facile trovare i segni di Alzheimer attraverso l’utilizzo di un nuovo esame del sangue che riconosce la presenza di una proteina ‘spia’ del danno cerebrale provocato dalla malattia, precocemente
quindi già dalle primissime fasi, che possono arrivare anche con anni di anticipo rispetto alla comparsa del sintomi visibili di deterioramento cognitivo
Questo nuovo esame è stato studiato e sperimentato con successo su pazienti con una forma familiare di Alzheimer precoce e sui loro familiari, e la differenza rispetto ai test esistenti e la novità è che questo test per la valutazione dei danni del cervello si può definire “universale”
ovvero, non cerca uno specifico marcatore per il morbo d’Alzheimer, come nei test disponibili fin ora, ad esempio la proteina beta-amiloide, ma cerca una proteina chiamata Nfl, una proteina filamentosa che fa parte dello scheletro dei neuroni e che, una volta che le cellule nervose subiscono un danneggiamento o la morte, fuoriesce nel midollo spinale, per arrivare fino al sangue.
Nello studio sul campione di 400 persone, suddivise al loro interno tra portatori dei geni dell’Alzheimer precoce e familiari sani (244 i primi, 162 i secondi)
si è rilevato come l’aumento della quantità di proteina Nfl nel sangue sia direttamente correlato all’aumento del danno cerebrale nelle persone analizzate. Questo consente, di prevedere l’evoluzione nel tempo del morbo di Alzheimer e di “smascherarlo” anche in persone che non mostrano ancora i sintomi
Mathias Jucker ricercatore presso il Dzne spiega i risultati ottenuti dallo studio:
“siamo stati in grado di prevedere la perdita di massa del cervello e i deficit cognitivi che si sono poi verificati due anni più tardi”
Non trattandosi di un marcatore cerebrale specifico per l’Alzhaimer ma essendo generico per ogni tipo di deficit che causi perdita o morte delle cellule nervose, i ricercatori pensano che in futuro questa test potrebbe essere usato per valutare qualsiasi tipo di danno al cervello, incluso quello provocato da sclerosi multipla, ictus e traumi.
Come ogni volta che vi parliamo di risultati e ricerche scientifiche, non possiamo che augurarci che vengano confermati e che possano essere usati da medici il prima possibile,
Fare diagnosi precoce, anche di anni prima dei primi sintomi per malattie come Alzheimer, Sclerosi Multipla, e alle malattie neurologiche e traumi potrebbe portare a tempi più brevi di diagnosi e un accesso più rapido alle cure. (Positinotizie.it)