In Italia qualcuno la considera ancora una malattia ormai debellata o, peggio ancora, innocua e quindi da non prevenire vaccinandosi. Eppure il morbillo deve destare molta preoccupazione; ne sa qualcosa l’ONG Medici Senza Frontiere, che nel pieno della pandemia di Covid-19 – e impegnata anche in Italia a fornire assistenza sanitaria a migliaia di malati – invita a non abbassare la guardia contro l’epidemia di morbillo che in svariati paesi dell’Africa Subsahariana sta mietendo migliaia di vittime: “Oscurata prima da Ebola e oggi dal Covid-19 – spiega MSF in una nota – l’epidemia di morbillo in Repubblica Democratica del Congo continua a uccidere ogni giorno. Le decine di migliaia di bambini colpiti e gli oltre 6.600 deceduti dal gennaio 2019 la rendono la più grande epidemia di morbillo al mondo e la più grave mai registrata nel paese da decenni. Nonostante le campagne di vaccinazione organizzate dalle autorità negli ultimi mesi del 2019, in alcune aree del paese i casi continuano ad aumentare. Solo nel 2020 si contano 50.000 persone contagiate e 600 morti”.
Purtroppo la pandemia di coronavirus sta avendo ripercussioni anche sull’epidemia di morbillo, malattia che nel solo 2018 ha causato oltre 140mila vittime nel mondo, la maggior parte delle quali bambini.
Il timore è che nel 2020 il numero possa aumentare a causa dei focolai “accesi” in diversi paesi. Emmanuel Lampaert, capomissione di MSF in Repubblica Democratica del Congo.
Proprio lui spiega: “L’attuazione di misure preventive per ridurre la diffusione di Covid-19 è fondamentale per proteggere le comunità e gli operatori sanitari, specialmente in un paese come la RDC in cui il sistema sanitario è molto limitato.
Sfortunatamente, queste misure stanno avendo un impatto sulla risposta globale all’epidemia di morbillo, incluso il trasporto di vaccini, la creazione di team dedicati e il lancio di campagne di vaccinazione”
Fonte: Fanpage