Controlli serrati all’aeroporto di Fiumicino per chi arriva dalla Repubblica Democratica del Congo per allerta Ebola. A Roma è scattata la procedura d’intervento, al vaglio lo stato di salute e le condizioni fisiche dei passeggeri operatori di Ong e organizzazioni governative. Il provvedimento è stato preso dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato l’epidemia, che ha mietuto ad oggi oltre 1700 vittime, come ‘emergenza di salute pubblica internazionale di livello 3′. Nel frattempo il ministero della Salute, attraverso il dirigente medico dell’U.T. di Roma Fiumicino, ha chiesto alla direzione aeroportuale del Lazio di convocare una riunione all’Enac con Enav, Enti di Stato, Adr Alitalia, Aviapartner Aviation Services, Aoc, Comitato Utenti e Ibar, per fare il punto sulla situazione. Come si apprende, il personale in servizio allo scalo di Fiumicino sarà messo al corrente delle istruzioni da seguire in caso dovesse trovare passeggeri che si rivelassero a rischio di contrarre il virus Ebola.
Come riporta Adnkronos, nel documento del Ministero è spiegata la procedura d’intervento prevista che viene svolta a bordo aereo, dura circa 2-3 minuti e ricalca il modello dell’epidemia di virus Ebola registrata nel 2014. I rientri di passeggeri operatori di Ong e organizzazioni governative, sono sempre indiretti, con scalo, di norma in un paese Ue, ma è possibile che arrivino con voli extra Eu, ad esempio dall’Etiopia. Obbligatoria a bordo dell’aereo una scheda di individuazione passeggeri per fini di sanità pubblica pari al numero di passeggeri ed equipaggio imbarcabili. Nel caso l’autorità di sanità pubblica sospetti la presenza di una malattia infettiva, la scheda deve essere compilata, registrando le informazioni relative ai passeggeri: oltre ai dati anagrafici, il numero del volo il posto su cui si è seduti sull’aereo.
fonte: Fanpage