ALLARME OPEN ARMS: Scatta lo stato di necessità. Nessuna sicurezza a bordo
Dopo 16 giorni in mare non si sblocca ancora la situazione della Open Arms e dei 134 migranti a bordo da ormai due settimane, dopo essere stati salvati nel Mediterraneo. A chiedere lo sbarco immediato non è solo l’equipaggio dell’Ong spagnola, ma anche il Centro di ricerca e soccorso di Roma che scrive al Viminale e sostiene non ci sia alcun impedimento allo sbarco, motivo per cui si dovrebbe “procedere senza indugio”. La polizia giudiziaria è invece stata inviata nella sede della Guardia costiera di Roma dal procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella. Una decisione presa dopo che ieri ha aperto un’inchiesta – per ora a carico di ignoti – in seguito agli esposti presentati dall’Open Arms: le ipotesi di reato sono quelle di sequestro di persona, violenza privata e abuso d’ufficio.
La procura di Agrigento sta raccogliendo tutti i materiali utili per capire poi come procedere. Tra i documenti acquisiti c’è anche la comunicazione del centro di ricerca e soccorso di Roma al Viminale: “Per quanto attiene questo Imrcc non vi sono impedimenti di sorta” allo sbarco. Il Comando generale della Guardia costiera ha quindi chiesto “con urgenza” di ricevere una risposta per lo sbarco dei migranti. La situazione a bordo della Open Arms, intanto, continua a essere critica. Il comandante Marc Reig e il suo equipaggio hanno controllato che tutto andasse bene durante la sedicesima notte in mare.
C’era il timore di incidenti o di episodi di autolesionismo e violenza. “La Open Arms è una bomba ad orologeria. Se non si interviene immediatamente la prima miccia la farà esplodere”, fa sapere Reig. E dall’imbarcazione comunicano ancora: “Il mondo è testimone di quello che hanno dovuto sopportare le 134 persone che attendono di scendere sul ponte della Open Arms. Solo la mancanza di volontà dei politici che hanno il potere di decidere li separa da un porto sicuro”.
Fonte; FanPage