Si è sentito male a pochi passi da Ponte della Vittoria a Verona. Un infarto improvviso che non gli ha lasciato scampo. Prima si è accasciato a terra, poi è stata trasportato in codice rosso in ospedale dove è morto. In mezzo la vergogna. L’uomo infatti, un cinquantenne sembra originario di Verona, è stato ripetutamente fotografato dai passanti che, di contro, non hanno mosso un dito per aiutarlo. La storia, raccontata da Corriere.it, è accaduta nel pomeriggio di domenica 26. Inizialmente sembra che nessuno si fosse accorto di quanto stava succedendo. Poi, una volta chiarita la situazione, sono partiti i soccorsi. Sul posto un’ambulanza e, poco dopo, gli agenti della questura e quelli della polizia municipale.
Le operazioni di rianimazione sono andate avanti per più di un’ora, poi i medici si sono dovuti arrendere. Un esame più accurato però ha escluso che l’uomo sia caduto dal ponte finendo, dopo un volo di cinque metri, sulle scale. Più probabile invece che il 50enne volesse raggiungere la riva dell’Adige ma una volta scavalcato il cancelletto che porta alle scale si sia sentito male.
I tentativi di rianimazione sono stati osservati da decine di persone. In base a quanto riporta Davide Orsato del Corriere.it, però, alcuni di questi curiosi sarebbero stati così intenti a guardare che cosa stesse accadendo da intralciare le operazioni di soccorso. Sembra inoltre, sempre stando a quanto si legge sul Corriere.it, che alcuni di questi passanti si siano anche scattati alcuni selfie ricordo.
Il fatto
L’infarto del miocardio (o miocardico) è la prima causa dei morte. Si verifica quando un trombo (coagulo di sangue) interrompe improvvisamente il flusso di sangue all’interno di un’arteria coronaria (vaso sanguigno che porta il sangue ad una parte del muscolo cardiaco). L’interruzione del flusso sanguigno diretto al cuore, con il protrarsi dei minuti ed ore può danneggiare o distruggere (necrosi) una parte del muscolo cardiaco (miocardio).
Tuttavia, se il flusso sanguigno viene ripristinato in tempi brevi, il danno al cuore può essere limitato o addirittura evitato. Un infarto del miocardio, anche chiamato attacco cardiaco, può essere fatale. Questo succede per lo più quando le persone confondono i loro sintomi con una malattia meno grave, come l’indigestione, e ritardano l’accesso in ospedale. Dunque, per ridurre la mortalità è fondamentale che il paziente o i familiari riconoscano prontamente i sintomi al fine di attivare i soccorsi e le relative strategie terapeutiche urgenti (farmacologica e soprattutto riperfusione meccanica con angioplastica).
Fonte: Caffeina