AGGUATO PIAZZA NAZIONALE A NAPOLI. Emergono nuovi elementi: c’è un altro arresto
Emergono nuovi elementi di accusa che rafforzano l’inchiesta a carico dei due presunti responsabili dell’agguato in piazza Nazionale dello scorso 3 maggio, Armando Del Re e il fratello AntonioCome riportato da “Il Mattino”, il gip Roberto D’Auria ha firmato due misure cautelari a carico dei due, che così restano in cella, rispettivamente a Rieti e a Bologna, dopo che il gip ha applicato la misura cautelare su richiesta della Procura di Napoli. Sono passati venti giorni dall’emissione delle misure di due autorità giudiziarie esterne, vale a dire il gip di Siena Alessandro Buccino Grimaldi e quello di Nola (dove erano stati arrestati Armando e Antonio Del Re).
Da amici a nemici, fino alla sparatoria e all’agguato in piazza Nazionale che poteva costare la vita alla piccola Noemi. I fratelli Del Re, in carcere con l’accusa di tentato omicidio, conoscevano il bersaglio del loro agguato, quel Salvatore Nurcaro che è salvo per miracolo. Il retroscena emerge dall’ordinanza di custodia cautelare emessa per entrambi.Tra tanti dubbi emerge una certezza: Nurcaro e Armando Del Re si conoscevano come confermato dallo stesso 28enne (originario del rione Monterosa di Scampia ma residente da qualche tempo alle Case Nuove)
Nell’ordinanza di 30 pagine di ordinanza destinata ad Antonio Del Re, il Gip del Tribunale di Nola, dott. ssa Daniela Critelli, fa riferimento chiaramente che al raid in piazza Nazionale abbiano partecipato anche “altre persone in via di identificazione”. Subito dopo l’agguato Armando del Re avrebbe buttato via i cellulari criptati, sperando di sfuggire dalle forze dell’ordine. La sparizione si sarebbe verificata nella serata del cinque maggio, dopo l’uscita di Armando dalla Questura di Napoli. Inizialmente Armando e Antonio avrebbero scelto Marano per condurre la latitanza.
“Una famiglia semplice, l’immagine del bene contro il male”. Con queste parole, Angelo Pisani, legale della famiglia di Noemi, racconta a Mattino Cinque lo stato d’animo dei parenti della bambina ferita a Napoli durante un agguato di camorra, in cui è stata colpita ai polmoni da un proiettile: “Purtroppo sono tutti vittime di una criminalità feroce, ringraziano tutti, dai medici alle istituzioni e quando Noemi uscirà sono pronti a far parte della squadra della legalità”.
Un agguato che ha lasciato strascichi in tutta la comunità, ma il legale è fermo nelle sue posizioni: “Erano i criminali a essere nel posto sbagliato non certo loro, che avevano tutto il diritto di passeggiare per le strade della loro città”. (Internapoli)