Aereo precipita e si schianta al suolo: giornata di festa si trasforma in tragedia
Doveva essere una giornata di festa, si è trasformata in una tragedia. La storia viene dalla Polonia dove un un aereo Yakovlev Yak-52 è precipitato durante un air show a Plock. Il velivolo, che stava facendo delle acrobazie, si poi schiantato nel fiume: nulla da fare per il pilota 60enne che è deceduto.
Ciò nonostante gli immediati soccorsi dello staff dell’air show. Non è la prima volta che tragedie del genere si verificano in un’air show. La casistica degli ultimi anni parla chiaro. Il più tristemente famoso resta quello di Ramstein il 28 agosto 1988 durante l’Air show Flugtag ’88 nella base NATO di Ramstein in Germania.
L’incidente avvenne durante l’esibizione delle Frecce Tricolori, quando la pattuglia acrobatica italiana si apprestava a completare la figura detta della “Cardioide”.
A provocare la sciagura fu la collisione in volo fra i tre Aermacchi MB-339PAN pilotati dal tenente colonnello Ivo Nutarelli (Pony 10 della formazione), dal tenente colonnello Mario Naldini(Pony 1, capo pattuglia) e dal capitano Giorgio Alessio (Pony 2). Mentre gli aerei numero 1 e 2 precipitarono in fiamme sulla pista, il numero 10 si abbatté sulla folla causando 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori.
I resti delle frecce tricolori coinvolte nell’incidente sono stati acquistati dallo stato maggioreda parte del Museo dell’aviazione di Rimini, in cui sono stati esposti per diverso tempo. Al loro posto è stato collocato un monumento commemorativo che ricorda i morti di questo tragico incidente. In seguito alla tragedia di Ramstein, furono riviste le misure di sicurezza nelle esibizioni aeree, allontanando il pubblico dall’area delle evoluzioni acrobatiche.
L’incidente avvenne all’inizio dell’esibizione, quando i velivoli si apprestavano ad eseguire un “Cardioide”.
All’evento erano presenti circa 300.000 persone. La figura del cardioide avrebbe dovuto mostrare nel cielo un grande cuore trafitto proprio di fronte agli spettatori; dopo aver tracciato la figura nel cielo, le formazioni laterali, cinque velivoli da sinistra (interni alla figura e più prossimi al punto d’intersezione) e quattro da destra (più esterni alla figura e approssimati al pubblico), si avviavano a chiudere il “cuore” per il passaggio finale del solista.
Solista che, provenendo frontalmente rispetto al pubblico, avrebbe dovuto incrociare i due gruppi sorvolando il punto di incrocio dopo 3/5 secondi. Al momento dell’incrocio decisivo, l’altezza dei velivoli rispetto al suolo era di circa 40 metri.
L’intera tragedia si compì in soli 7 secondi, un lasso estremamente breve a causa della bassa quota delle manovre, tale da rendere drammaticamente casuale o improbabile qualsiasi tentativo di fuga della folla dalle traiettorie dei rottami impazziti, delle schegge o del fuoco. I piloti sopravvissuti volarono in formazione nei pressi della base finché non fu ordinato loro di atterrare nella base aerea di Sembach. (Caffeina)