Acqua Vera ritirata dal Mercato. Rischio contaminazione: crampi addominali, vomito e diarrea. I sintomi

19 Novembre 2019 - 11:42

Acqua Vera ritirata dal Mercato. Rischio contaminazione: crampi addominali, vomito e diarrea. I sintomi

Acqua Vera ritirata dal Mercato. Rischio contaminazione: crampi addominali, vomito e diarrea. I sintomi

Ha allarmato i consumatori il ritiro dal mercato di un lotto di Acqua Vera, una delle più vendute e bevute ogni giorno. Il prodotto interessato è distribuito in nella bottiglie in pet da 50 cl di acqua minerale naturale Vera, con il numero di lotto 9303842201 con data di scadenza 10/2020. Chiunque sia in possesso di una confezione di acqua relativa a questo lotto deve assolutamente riportarla al venditore e chiederne il rimborso. Ma in caso di infezione batterica, cosa succede all’organismo? Quali sono i sintomi?

La presenza di batteri

Si segnala la presenza sospetta di “Anaerobi Sporigeni Solfito riduttori”. La presenza di questo tipo di particolari batteri negli alimenti e nei liquidi, come in questo caso, è abbastanza frequente. La trasformazione dei prodotti e le successive fasi di conservazione dei prodotti in tutti i settori alimentari hanno lo scopo principale di rendere inattive una serie di batteri e spore di tipo microbico. Questa fase risulta essere molto importante nelle aziende di confezionamento e produzione di alimenti. Infatti serve ad impedire la possibile proliferazione dei batteri e la possibile moltiplicazione di cellulare non gradite.

I rischi per la salute, i sintomi

Raramente questo tipo di contaminazione batterica risulta letale. L’incubazione del batterio dopo l’ingestione di cibo o bevande contaminate è tra le 8 e le 16 ore. L’ingestione di alimenti contaminati da questo batterio può avere ripercussioni sul regolare funzionamento del tratto gastro-intestinale. I sintomi tipici sono crampi addominali e diarrea mentre vomito e febbre sono più rari. L’intero corso della malattia si risolve in circa 24 ore. “Rarissimi invece – si legge su Wikipedia – sono i casi fatali da enterite clostridiale necrotizzante in cui si sa essere coinvolto il “Tipo C” dell’organismo, che produce la β-tossina, potenzialmente ulcerante”. (TeleclubItalia)