Abusi e stupri: l’inferno dei bimbi affidati in Emilia nelle intercettazioni

28 Giugno 2019 - 16:29

Abusi e stupri: l’inferno dei bimbi affidati in Emilia nelle intercettazioni

Abusi e stupri: l’inferno dei bimbi affidati in Emilia nelle intercettazioni

Continuare a tener banco la notizia dei 18 arresti dell’operazione ‘Angeli e Demoni’ di Reggio Emilia, in merito agli affidi illeciti di minori. Una brutta storia fatta di abusi, sevizie mentali, lavaggi del cervello fatti passare per sedute di psicoterapia; fino agli stupri avvenuti nelle case-famiglia. Atrocità che avranno effetti “gravissimi e permanenti” sulle piccole vittime, come sostiene lo psichiatra Alessandro Meluzzi. E nelle ultime ore l’indagine si è arricchita di nuovi inquietanti particolari.

“Non vuoi più vedere papà”– Nello specifico, è emerso un dialogo  dell’ottobre del 2018 fra una bambina che doveva essere sottratta ai loro cari, e i presunti professionisti che dovevano valutarla. La piccole – sostiene di capire il motivo per cui non può più vedere i genitori naturali e chiede di volerli riabbracciarli “Ma io non mi ricordo perché non li posso più vedere”, dice la bambina, le cui parole, furono captate da un’intercettazione ambientale. ”

Ma non ti ricordi che hai detto che non volevi più vedere tuo padre?, replica il ‘medico’ e la bambina confusa reagisce in modo turbato. Quindi lo psicologo rincara la dose: “Hai detto che non volevi vederlo, perché avevi paura che ti facesse del male…si potesse vendicare…”, ma la bimba non sembra essere convinta “Mi mancano gli abbracci di papà – replica lei – ogni tanto piango perché mi mancano”. Ma gli adulti insistono: “Ma se eri contenta di non vederlo più, non ti ricordi?”.

Le intercettazioni choc – Di nuovo una psicoterapeuta, poco dopo, instilla il dubbio: “Forse sono io che mi ricordo male, ma quando ti hanno detto che non avresti più visto il tuo papà tu eri contenta, te lo ricordi?”. La bambina: “Non mi viene in mente, non mi ricordo di aver detto così”. Ma interviene ancora l’affidataria:

“Guarda che non c’è niente di male! Perché se tu hai vissuto una situazione che ti hanno fatto stare tanto male… d’accordo, tu come bimba puoi dirlo che stai proprio male e che non hai voglia di star male così (…) Sono gli adulti che si occupano dei bambini, non viceversa. Non è che se tu hai detto che stavi tanto male e non volevi più vederlo sei una brutta bambina”. E ancora. “Tu vorresti incontrarli”, le chiede a questo punto la psicoterapeuta. “Mi piacerebbe – la risposta della bambina – anche per rivederli, anche fisicamente. Ogni tanto mi capita di piangere perché mi mancano gli abbracci del papà”. (Fanpage)