“A casa solo le ceneri, impossibile vederlo dopo morto”. Coronavirus, le lacrime della figlia di Luciano

19 Marzo 2020 - 13:09

“A casa solo le ceneri, impossibile vederlo dopo morto”. Coronavirus, le lacrime della figlia di Luciano

“A casa solo le ceneri, impossibile vederlo dopo morto”. Coronavirus, le lacrime della figlia di Luciano

«Papà, ricoverato in ospedale, ci diceva: “Non venite a trovarmi, sono immortale”. Solo ora capisco che forse era il suo modo per proteggerci dal virus e dalla morte». Luciano Mercalli, imprenditore di Vigevano (Pavia), è una delle tante, troppe vittime del coronavirus e la figlia Anna racconta il dramma vissuto dalla sua famiglia.

Luciano, che aveva 78 anni, dirigeva la Cerim, un’azienda che produce impianti e strumenti per la produzione di calzature ed è morto domenica scorsa. La figlia Anna, in una commovente intervista al Corriere della Sera, lo ha ricordato così: «Mio padre aveva il terrore di questo virus, era angosciato per le persone anziane che sono più vulnerabili e per le notizie che arrivavano da Codogno.

Ricordo ancora la paura che aveva per la comparsa dei primi sintomi come tosse e febbre, ma anche la sua rabbia una volta saputo che il tampone era positivo. Quando lo hanno portato in ospedale con l’ambulanza, ci ha salutato con la mano e non abbiamo più potuto vederlo».

La figlia di Luciano Mercalli spiega anche gli effetti del dramma vissuto dalla sua famiglia: «Non abbiamo mai potuto vederlo dal ricovero in ospedale. Gli mandavo tanti messaggi e foto su WhatsApp, so che li ha visti e penso abbia capito che lo abbiamo pensato sempre».

«Non abbiamo avuto neanche il tempo di dargli un ultimo saluto: una volta morto, gli hanno fatto una rapida benedizione e lo hanno messo in una bara, prima di cremarlo. Non abbiamo potuto vederlo neanche da morto, ci siamo portati a casa le sue ceneri insieme al telefonino, agli occhiali e all’orologio».

La tragedia della famiglia Mercalli accomuna tante, troppe famiglie italiane. «Quando questa storia sarà finita faremo onore al suo ricordo con un funerale vero, una cerimonia vera. Io continuerò sempre a chiedermi: avrà avuto paura? Avrà sofferto? Avranno pianto i suoi bellissimi occhi azzurri?»

Racconta così Anna Mercalli – «Per i suoi 80 anni avevo pensato di fargli avere la laurea honoris causa in ingegneria. Avevo già contattato l’università di Pavia, sarebbe stata una bellissima sorpresa. Lo avrei fatto felice. E invece…».
Fonte: Leggo.it