20enne si lancia dal quarto piano. La mamma «Mia figlia suicida per colpa dei bulli»
La procura di Pistoia ipotizza il reato di istigazione al suicidio per la morte di una 20enne che si è tolta la vita gettandosi dal quarto piano dello stabile dove viveva con la famiglia a Monsummano Terme. La ragazza si era rivolta ai carabinieri ad agosto per presunte foto rubate dal suo cellulare. Ora la famiglia spiega che la giovane, che studiava a Roma, stava per tornare dai militari per denunciare “atti di bullismo nei suoi confronti”.
Studentessa brillante figlia di immigrati – La giovane, che si è tolta la vita venerdì senza lasciare biglietti per spiegare il suo gesto, era figlia di immigrati da molto tempo residenti nel Pistoiese. Aveva vinto una borsa di studio e frequentava la Luiss, prestigiosa Università di Roma, anche se a causa dell’esclusività dell’ambiente e del commento di qualche compagno sulle sue origini stava valutando un trasferimento a Firenze o Pisa.
Le presunte foto hard – Dopo la sua morte sono stati sequestrati cellulare e computer. L’apertura del fascicolo da parte della procura potrebbe essere legato proprio agli accertamenti su questi contenuti. A fine agosto, infatti, la 20enne si era rivolta ai carabinieri perché un amico le aveva riferito che giravano in rete alcune sue foto hard. Ma la vicenda non aveva avuto sviluppi perché non si erano trovati riscontri e soprattutto perché la ragazza stessa aveva spiegato di non aver archiviato immagini compromettenti sul suo telefono.
Voleva tornare dai carabinieri per “atti di bullismo” – In questi giorni comunque, secondo quanto riferito dalla famiglia, la studentessa aveva intenzione di ritornare dai carabinieri di Monsumanno per denunciare “atti di bullismo nei suoi confronti”. La madre ha raccontato che voleva andare in caserma proprio il pomeriggio in cui è morta: “Avevamo pranzato tutti insieme, era tranquilla e si era preparata per andare, alle 15, a fare denuncia dai carabinieri”.
I motivi del gesto – Ma quel pomeriggio il suo corpo è stato ritrovato senza vita dalla sorella. Ora i carabinieri sperano di ritrovare nel cellulare e nel computer sequestrati i motivi della morte della giovane, che aveva manifestato il disagio in ambiente universitario e che aveva già dovuto fare i conti con le voci di sue presunte foto personali online. Le inquietudini e il disagio della ragazza potevano, dunque, affondare proprio tra il timore di scatti rubati e gli sfottò dei compagni. (Tgcom24)