La 16enne Lucía Pérez è stata drogata, selvaggiamente stuprata con un palo nell’ottobre del 2016 vicino a Buenos Aires e uccisa, ma per i giudici era “consenziente” e sono stati assolti aguzzini. Il caso sta facendo molto scalpore visto che i giudici hanno assolto il branco accusato di questo scempio, incolpandoli solo di aver drogato Lucía Pérez e non anche di averla stuprata e torturata lasciandola morire.
Drogata e stuprata: la sua storia
La studentessa di 16 anni nell’ottobre del 2016 è stata lasciata davanti all’ingresso dell’ospedale Mar del Plata, a qualche km da Buenos Aires. La giovane è lasciata all’ingresso da due uomini che non si fanno identificare, che parlano rapidamente di ‘overdose’ ai soccorsi e fuggono. Lucía muore qualche istante dopo i tentativi di rianimazione. Dopo essersi accertati dell’accaduto, il medico legale ha portato alla luce diversi elementi. La giovane è stata stuprata in modo brutale, è stata torturata con un oggetto contundente che le è stato messo nel retto, provocando emorragie interne e causandone il decesso. Prima di portarla in ospedale, i suoi aguzzini l’hanno lavata dal sangue e vestita con abiti nuovi per confondere le tracce.
Assolti gli aguzzini
I presunti aguzzini di Lucía Pérez sono presto individuati. Si tratta del 23enne Matías Farías, e il 41enne Juan Pablo Offidani, e Alejandro Alberto Masiel, accusato solo di favoreggiamento. La Pm María Isabel Sánchez ritiene che gli imputati abbiano attirato in casa Lucía, approfittando della sua tossicodipendenza. L’hanno drogata con marijuana e cocaina e l’hanno stuprata: quindi l’hanno lavata per occultare le cause della morte. Per la difesa però la morte della ragazzina sarebbe avvenuta durante un rapporto consenziente di natura sadomaso. I due imputati sono stati quindi condannati solo ad otto anni e al pagamento di una multa di 135mila pesos per il reato di possesso e commercializzazione di droga, aggravato dalla vendita a un minore. Un terzo è stato del tutto assolto. Lo stupro e la morte di Lucía? Come se non fossero avvenuti.
Decisione sconvolgente dei giudici
Le conclusioni dei giudici sono sconvolgenti: i giudici ritengono che la ragazzina fosse consenziente al terrificante stupro che ne ha causato la morte. Per i giudici non c’è nessuna prova del fatto che sia stata la violenza (lo stupro col bastone le ha causato emorragie interne, queste le parole del medico legale) ad ucciderla. E Non c’è neppure la condanna per omicidio colposo, per aver materialmente causato quelle lesioni. Da parte dei giudici, nessun accenno al fatto che difficilmente una persona sotto effetto di droghe potrebbe mai accettare un rapporto simile. Secondo i giudici, lo stupro bestiale, il bastone infilato nel retto come violenza sessuale sarebbero ‘il parto dell’immaginazione della Sanchez’ (il pubblico ministero che ha seguito caso). La morte della 16enne sarebbe una morte accidentale del tutto sconnessa sia dall’abuso bestiale che dall’uso di droga.
fonte: Caffeina