Zona bianca: ecco le regole, ma riapre tutto in anticipo, mascherina al ristorante, niente doccia in piscina

27 Maggio 2021 - 8:48

Zona bianca: ecco le regole, ma riapre tutto in anticipo, mascherina al ristorante, niente doccia in piscina

Con la zona bianca si va verso le riaperture, dove però si chiede la ripresa di tutte le attività economiche fin da subito, unico dubbio le discoteche. Il rafforzamento della zona bianca

passa definitivamente con un accordo tra governo e Regioni: in questa area saranno dunque introdotte più regole – con le stesse linee guida che già valgono per la zona gialla –

ma ci sarà anche un'”anticipazione delle riaperture per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa in un momento successivo”. Restano gli obblighi relativi alle

mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione dei luoghi chiusi. Nell’incontro fra il ministro della Salute Roberto Speranza, e il Presidente della Conferenza delle Regioni,

Massimiliano Fedriga ed a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute e Silvio Brusaferro, Presidente

dell’Istituto Superiore di Sanità, si è fatto il punto in vista dell’entrata di alcune regioni nelle fasce bianche: dal possibile accesso alle sale da ballo con green pass fino al settore dei

matrimoni, passando per i parchi tematici, congressi e piscine al chiuso. Nei territori che entreranno in zona bianca nessuna serranda, o quasi, dovrebbe restare abbassata per le

restrizioni anti-Covid. Anche il coprifuoco scomparirà gradualmente: tramontata l’ipotesi circolata nelle ultime ore di ripristinarlo dalle 24, in zona bianca i governatori hanno ribadito

il “superamento delle limitazioni orarie alla circolazione e alle attività”, fermo restando il rispetto degli obblighi sull’utilizzo delle mascherine e il “distanziamento per

scongiurare gli assembramenti”. Ci sono novità nelle linee guida delle Regioni rivisto dal Comitato tecnico scientifico, dalle cerimonie alle piscine, dai ristoranti ai matrimoni fino alle

seggiovie, per fronteggiare i contagi da coronavirus. In particolare le novità riguardano l’obbligo del green pass per partecipare alle cerimonie, la mascherina da tenere sempre

anche al tavolo nei ristoranti al chiuso, il divieto di utilizzare le docce negli spogliatoi di palestre, piscine e centri benessere e la prenotazione obbligatoria per attività ricettive, ristorazione,

stabilimenti balneari, cinema, teatri e altri locali di intrattenimento. “Consentire la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per il ‘green

certificate'”, prevede il documento in merito allo svolgimento dei banchetti nell’ambito delle cerimonie, come matrimoni ed eventi analoghi. Nei ristoranti al chiuso la mascherina andrà

tenuta sempre, anche al tavolo, “tranne nei momenti del bere e del mangiare”, scrivono gli esperti del Comitato tecnico scientifico modificando il testo delle linee guida delle

Regioni per le riaperture delle attività produttive. Inoltre, “il personale dovrà sempre indossare la mascherina”. Negli spogliatoi delle palestre, piscine e centri benessere “deve essere

preclusa la fruizione delle docce. Inoltre, negli spogliatoi deve essere vietato il consumo di cibi”. Il Cts raccomanda di non utilizzare gli spogliatoi in palestra, ma è possibile farlo in

piscina.Nelle seggiovie, si legge ancora nel documento delle linee guida rivisto dal Cts, la “portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina a

protezione delle vie respiratorie (chirurgica o superiore). La portata è ridotta al 50% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento”. Le Regioni su questo

ed altri punti chiederanno un chiarimento, anche in virtù delle mutate condizioni epidemiologiche. In tutte le attività ricettive, dalla ristorazione agli stabilimenti balneari, dai

cinema ai teatri agli altri locali di intrattenimento la prenotazione “sarebbe auspicabile fosse resa obbligatoria o fortemente raccomandata, così come la disponibilità dei requisiti del ‘green certificate’, soprattutto

laddove si punta progressivamente alla saturazione dei posti disponibili”. Obbligatorio deve essere, tra l’altro, secondo gli esperti del governo,”«il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza, uscita”.

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