Zanardi, il dramma dell’allenatore: “Per me Alex è come un figlio”

22 Giugno 2020 - 18:20

Zanardi, il dramma dell’allenatore: “Per me Alex è come un figlio”

Da undici anni lo segue come sportivo e come uomo. Mario Valentini è il ct della nazionale di paraciclismo e con Alex Zanardi ha un legame fortissimo. Il giorno del tragico incidente a Pienza, nel senese, era dietro di lui. “Ho avuto la fortuna di non vederlo. Ho avuto la fortuna di non vederlo”, ripete commosso ricordando quell’istante. Ad askanews parla per ricordare il campione di speranza: “Sono undici anni che sta con me, ha la stessa età di mio figlio. Con tutti i ragazzi ho un rapporto con le famiglie; sono sempre convinto, in tanti anni, che i rapporti con le famiglie di un atleta rendono. Se ci sono problemi l’atleta non rende. Con Zanardi c’era un rapporto familiare. Era sempre vivo, è sempre vivo. Speriamo. Quando la gente gli chiedeva una foto, lui rispondeva: sono qui per questo. Queste sono le cose di quest’uomo. È arrivato che non sapeva fare niente, nemmeno gonfiare una gomma. E poi invece si è documentato, si è appropriato di tutto”, racconta Valentini. Valentini ha tutta la speranza: Alex ce la farà anche questa vota.

“Considerando il fisico che ha, la volontà che ha. Sono convinto che tornerà tra di noi – assicura – come ritornerà non lo so. Ma sono convinto che ritorna tra di noi. Questo è l’augurio”. Aiutato dall’Italia intera che tifa per lui. “Tutto il mondo prega per lui, non solo l’Italia – dice il ct della nazionale -. Abbiamo avuto telefonate, mail, da tutto il mondo, anche dagli avversari. Nel mondo del paraciclismo ci sono più amicizie. Non pensavo avesse tanta popolarità”. L’incidente è avvenuto durante una manifestazione post-Covid che voleva lanciare un messaggio di speranza. “Lui dava speranza, diceva che bisogna lottare. Anche la manifestazione l’ha fatta per i ragazzi che non hanno possibilità”. “Per me è un figlio. Alex ha perso il papà da giovane e quando discutevamo, mi diceva: sei come mio padre. E a me questa cosa inorgogliva. Adesso come responsabile della Nazionale, posso dire solo una parola: grazie Zana!”.