Vulnerabilità e Controllo: La Cherofobia come Meccanismo di Difesa dalle Emozioni Positive approfondimento di Bianca Pastore

24 Ottobre 2025 - 22:30

Vulnerabilità e Controllo: La Cherofobia come Meccanismo di Difesa dalle Emozioni Positive approfondimento di Bianca Pastore

Si può avere Paura di essere felici?

Oggi parliamo di Cherofobia.

L’etimologia del termine cherofobia deriva dalla parola greca καιρός, rallegrarsi e phobia, paura.

La cherofobia si configura una forma di ansia anticipatoria in cui l’oggetto della paura (la felicità), i pensieri, le fantasie e le emozioni gratificanti sono evitate perché vissuti dalla persona come una minaccia da cui difendersi, come se esistesse una sorta di legge fisica:

se vivi una grande felicità, ti aspetta dietro l’angolo un dolore”.

Di cosa ha paura chi soffre di cherofobia?

 

Nel 1997 alcuni studiosi (Williams, Chamblers e Ahrens) hanno condotto delle ricerche da cui emerse che molte persone sentono la mancanza nella propria vita di emozioni piacevoli come la felicità, l’eccitazione (anche sessuale), la gioia etc. ma, al tempo stesso, temono tali emozioni; quindi al fine di proteggersi e di non perdere il controllo mettono in atto comportamenti per evitare la felicità – in modo più o meno consapevole.

Avere paura della felicità non significa che la persona viva costantemente nella tristezza ma che evita le opportunità di essere felice per non rischiare continuamente di soffrire ad ogni minima occasione; ad esempio se una persona ritiene che vivere una relazione posso procurargli dolore in futuro: “se mi trovo bene e sono felice, quando finirà soffrirò tantissimo” allora metterà in atto meccanismi di autosabotaggio che la porteranno a instaurare relazioni superficiali.

Si intuisce quindi che la fobia non sia nei confronti della felicità ma piuttosto per ciò che la felicità potrebbe comportare. In quest’ottica la cherofobia è assimilabile a un meccanismo di difesa e di controllo delle emozioni positive vissute come momento di estrema vulnerabilità.

 

Ma come si manifesta la cherofobia?

 

Tendenzialmente la persona che soffre di cherofobia è particolarmente predisposto all’ansia e ad una bassa fiducia e stima di se stesso.

A livello sintomatologico la cherofobia tendenzialmente si esprime con:

  • Ansia di partecipare ad esperienze/eventi che producono divertimento;
  • Senso di colpa se ci si sente felici;
  • Tendenza ad evitare le opportunità che potrebbero portare a cambiamenti di vita positivi;
  • Pensieri negativi e/o catastrofici relativi sia alla felicità che alle sue conseguenze ad esempio “cercare di essere felici è solo uno spreco di tempo” “più sono felice, più starò male dopo!”.

 

Da cosa ha origine la cherofobia?

Le cause di questo disagio psicologico tendenzialmente- ma senza generalizzare- rimandano alla vita infantile della persona, nella quale un momento di felicità potrebbe essere stato seguito da un evento traumatico, fisico o emotivo: ad esempio una punizione, una delusione o anche una perdita importante. Da queste esperienze ripetute e/o traumatiche in cui emozioni come la rabbia,

l’umiliazione, il dolore hanno spesso distrutto la gioia precedentemente sperimentata, la persona ha instaurato automaticamente un’associazione distorta della relazione causale tra felicità e tristezza. Quest’associazione si riattualizza continuamente nel presente: ogni volta che la persona prova una sensazione di gioia, l’associazione felicità-punizione si riattiva nella memoria, innescando l’ansia che qualcosa di brutto stia per accadere.

Un’altra origine si può ritrovare nell’associare la felicità alla perfezione

ritenendo che la prima sarà raggiunta solo in seguito alla realizzazione di obiettivi utopistici. Tale credenza conduce a vivere un continuo senso di frustrazione e a sminuire/ autosabottare ciò che di piacevole si incontra nella propria vita.

Dunque come trovare il coraggio di essere felici?

 

Attraverso una maggiore consapevolezza di sé la persona potrà comprendere le origini che portano a evitare e/o a rinchiudere le emozioni di gioia dentro la paura e ri-scoprire quanto la felicità sia frutto di un processo che parte esclusivamente da se stessi.  In tal modo potrà concedersi di focalizzarsi sul qui ed ora e vivere il momento per come viene, senza alcun obiettivo o aspettative particolare legata al poi.

Dr.ssa Bianca Pastore

Psicologa Psicoterapeuta