Giulia Cecchettin, la 105esima donna uccisa nel 2023, ha scosso le coscienze, diventando l’82esima vittima in ambito familiare. La sua famiglia, composta dal padre Gino e dalla sorella Elena, ha gridato al mondo di “far nascere qualcosa perché non accada più”. Un appello a “fare rumore” e denunciare. Un uomo ha scritto la lettera.
In caso di stalking o violenza, chiamate il numero gratuito e attivo 24h su 24, il 1522.
Ecco una toccante testimonianza giunta alla redazione di Fanpage, raccontata da un uomo che ha vissuto l’orrore insieme a sua madre. Vogliamo aiutare a condividerla.
La lettera:
Spesso ci chiediamo perché le donne non riconoscano le “red flags” degli uomini violenti. Vorrei condividere la storia di mia madre, cercando di rispondere a queste domande.
Mia madre, rimasta vedova giovane, trovò la felicità con un uomo gentile. Dopo il matrimonio, però, lui si trasformò in un mostro violento. Mia madre venne annullata come persona, subendo violenze in silenzio per proteggermi.
La prima volta che lui la picchiò davanti a me fu per una banale divergenza di opinioni durante una cena pubblica. Le percosse continuarono per motivi futili, come la preparazione della cena o l’acquisto di cioccolata.
Ogni tentativo di lasciarlo da parte di mia madre era seguito dalle minacce di suicidio di lui, costringendola a rimandare la decisione. Una chiamata ai carabinieri cambiò tutto: lui aveva un passato di violenza domestica.
Cambiare la serratura ci salvò dalla sua minaccia finale. Mia madre ancora oggi subisce le conseguenze traumatiche, comprese violenze sessuali, che emergono solo ora.
È doloroso condividere queste esperienze, ma cruciale. La società deve riconoscere il problema di fondo per aprire la strada al cambiamento.”
Fonte: Fanpage
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